Manzotin passa di mano, ma non cambia passaporto. Inalca, leader in Europa nella produzione di carni bovine, ha siglato un accordo con Generale Conserve per l’acquisizione dello storico marchio di carni in scatola.
“Dal punto di vista produttivo – si legge nella nota congiunta rilasciata dalle due società – il passaggio rappresenta la valorizzazione e l’ottimizzazione della concentrazione delle rispettive filiere verticali”.
L’accordo per la cessione del marchio Manzotin da Generale Conserve ha la fisionomia di un gentleman agreement tra due imprenditori del made in Italy. Generale Conserve aveva acquisito il brand da Bolton alimentari (Bolton aveva acquisito Simmenthal da Kraft Foods) solo tre anni fa, con l’intenzione sempre dichiarata di farne un progetto di filiera integrato e made in Italy nella carne in scatola come ha fatto col marchio Asdomar per il tonno e come intende fare con De Rica nelle conserve, l’ultimo marchio entrato nella scuderia dell’imprenditore ligure. Un’idea che nei fatti non è mai decollata, anche perché l’investimento nello stabilimento produttivo non è mai stato fatto. Così la produzione è rimasta sempre presso Inalca (gruppo Cremonini), che adesso ha preso anche la proprietà del marchio.
Per Inalca, già proprietaria di Montana, al contrario, vi sono motivi interessanti per riunire sotto un’unica proprietà marchio e produzione, come fanno sapere dalla società. Innanzitutto il tema produttivo: se il marchio fosse andato a un’altra società, magari straniera, Inalca avrebbe probabilmente perso la produzione, che invece adesso continuerà a impegnare gli impianti produttivi del gruppo modenese contribuendo ad ammortizzare i costi fissi. Vi è poi un tema commerciale: Montana e Manzotin sono presenti in catene di distribuzione diverse e riunirli sotto un’unica proprietà consente allargare la distribuzione complessiva della produzione Inalca di carne in scatola.
Al momento il mercato della carne in scatola (200 milioni circa di fatturato) è dominato in Italia da Simmenthal con un 70% circa delle quote a valore. Segue Montana con un 10% e vi è poi Manzotin con più del 5 per cento. Il resto sono private label, spesso prodotte dalla stessa Inalca.