E’ soltanto una soglia simbolica, ma di sicuro riassume al meglio la performance del colosso americano durante gli ultimi 12 mesi. Nel 2015 il fatturato di Amazon ha superato i 100 miliardi di dollari, fermandosi a quota 107 e segnando un incremento del 26% rispetto all’anno precedente. Numeri record, che dimostrano come la creatura di Jeff Bezos riesca a mantenere un trend di crescita dinamico, continuando a trarre profitti dagli investimenti in varie direzioni, compreso il promettente settore delle consegne di cibo a domicilio. Eppure Wall Street sembra pensarla diversamente, almeno secondo quanto emerge dalle ultime quotazioni. I 482 milioni di dollari di utili registrati durante il terzo trimestre del 2015, praticamente raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2014, sono infatti inferiori alle previsioni degli analisti. Così come il boom delle vendite pari al 22%, con un giro d’affari nei tre mesi di 35,7 miliardi di dollari, è comunque meno brillante di quanto atteso alla vigilia. Ecco perchè il titolo in borsa è scivolato al ribasso di 13 punti subito dopo la diffusione dei dati, senza riuscire poi a recuperare terreno nei giorni successivi. Un andamento sul quale influisce, probabilmente, anche la delusione degli investitori per i dividendi non proprio in linea con le loro aspettative, considerata la strategia del player di reinvestire immediatamente gran parte dei ricavi. Davvero poco male, in ogni caso, per la piattaforma statunitense, che durante lo scorso anno ha visto aumentare il prezzo delle sue azioni di ben 119 punti. Merito anzitutto del successo di iniziative come Prime, il cui bacino degli utenti è cresciuto del 51% in un anno.
Amazon, i numeri record non convincono Wall Street
Il colosso di Jeff Bezos continua a crescere nelle vendite e negli utili. Ma la borsa mostra di non apprezzare i risultati
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