“Da quasi cinque anni stiamo cercando di realizzare il raddoppio dello stabilimento di Zevio (Vr), destinato ai prodotti cotti, ma non riusciamo a ottenere le concessioni dalle autorità competenti, comune e regione. Il nuovo impianto assorbirebbe nuova occupazione per almeno 250 persone. La domanda di prodotti di questo tipo è cresciuta e con le due linee disponibili non riusciamo a soddisfare gli ordini. Nel frattempo, si sono mossi i concorrenti”. Con queste parole rilasciate a Food in un’intervista esclusiva che uscirà nel numero di marzo Bruno Veronesi, patron del quarto gruppo alimentare italiano con oltre 2,8 miliardi di fatturato, denuncia la difficoltà di fare impresa in Italia, dove investire resta difficile. “Il costo di manodopera ed energia ci rende meno competitivi rispetto agli altri Paesi – ribadisce Veronesi –. La Germania, per esempio, che ha strutturato solo di recente la filiera avicola, ultima in Europa, ora esporta anche in Italia, un mercato storicamente autosufficiente e dominato da aziende nazionali. Alcuni produttori tedeschi hanno investito con impianti di dimensioni industriali e sono in grado di distribuire prodotto fresco in Centro e Sud Italia”.
I NUMERI DEL GRUPPO: Al netto di queste difficoltà, il gruppo Veronesi (marchi Aia, Montorsi e Negroni) continua a crescere da 5 anni. Registra performance particolarmente brillanti in gdo, dove nel 2015 ha messo a segno un incremento del +11% a volume e del +8,2% a valore (dati Iri Totale Italia I+S+Lsp), grazie soprattutto a lanci di nuovi concept in grado di rivitalizzare le vendite.
A NEGRONI IL PREMIO FOOD NEI SALUMI – Un ulteriore riconoscimento della capacità di innovare di Aia è l’assegnazione del primo posto nella categoria salumi del Premiato Prodotto Food 2016 con Negroni Salumi in Petali, la linea ready to eat lanciata la scorsa estate.