Sei miliardi di euro di finanza da erogare nel triennio 2016-2018 al servizio di investimenti e credito agevolato per il settore agroalimentare: è questo il cuore del protocollo Unicredit-Mipaaf Coltivare il futuro firmato dall’istituto bancario e dal Ministero delle Politiche agricole per il sostegno di tutta la filiera, dalla produzione alla trasformazione di prodotti alimentari. Un settore che è sempre più strategico per l’economia nazionale, grazie alla continua crescita dell’export di cibo made in Italy che ha raggiunto i 36 miliardi di euro nel 2015, ma la sua eccessiva polverizzazione, a tutti i gradi della filiera, lo rende più fragile di altri sotto il profilo finanziario. Unicredit non è nuova negli accordi in questa filiera: nel 2013 la banca aveva firmato un accordo con Conad per una migliore gestione dei flussi finanziari tra fornitori e catena di distribuzione.
UNA SCUOLA PER LA CULTURA D’IMPRESA – “Parallelamente al plafond da 6 miliardi di euro che abbiamo deciso di destinare a questo settore – ha detto Gabriele Piccini, country manager Italia di Unicredit – metteremo in campo un programma di interventi formativi e di soluzioni tecnologiche innovative a supporto delle imprese clienti. Il progetto Unicredit-Mipaaf si fonda su tre pilastri: il credito alle imprese agroalimentari; la formazione con la nascita di Agri-Business School e una partnership con Cisco Systems Italy e Penelope spa per finanziare e realizzare programmi di evoluzione tecnologica delle aziende agroalimentari”. In particolare Agri-Business School nascerà per assicurare competenze di base e fornirà un percorso formativo per acquisire le principali conoscenze finanziarie oltre che sessioni dedicate a tematiche di internazionalizzazione.
“Il progetto comune con Unicredit – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – ha il valore di un’azione di sistema per la crescita delle filiere nazionali. Abbiamo alle spalle un anno come il 2015 che ha rappresentato un punto di svolta, con numeri da record sotto il profilo delle esportazioni e della crescita di occupazione nel comparto”.
SPRECHI ALIMENTARI, VERSO NUOVA LEGGE – Un altro successo per il ministro Martina è rappresentato dalle norme sugli sprechi alimentari che sono passate alla Camera dei Deputati e che si avviano quindi a diventare legge. Secondo calcoli della Coldiretti gli sprechi alimentari valgono in Italia 12,5 miliardi: di questi il 54% al consumo, su cui ben poco si può fare, ma il 21% che va perso nella ristorazione, il 15 % della distribuzione commerciale e l’8 per cento dell’agricoltura (il 2% nella trasformazione) possono essere recuperati a fini sociali in un momento in cui una fascia della popolazione italiana è in affanno.