La cucina casalinga è un aspetto centrale della cultura e della tradizione alimentare italiana. Ma gli italiani consumano ancora regolarmente dei pasti completi a casa? In che misura e quando? Secondo i dati resi noti da FoodSaver, marchio di riferimento nei sistemi di confezionamento sottovuoto, la maggior parte degli italiani preferisce ancor oggi mangiare a casa sia a pranzo sia a cena. Anche durante i giorni lavorativi. Uno studio condotto su un campione di 199 donne tra i 35 e i 54 anni, residenti a Milano e Roma, ha permesso di analizzare le abitudini culinarie nostrane.
La filosofia di fondo è che pranzare a casa non è mai come mangiare nei ristoranti, anche quando questi sono di qualità. Generazioni di italiani sono cresciute con il mito della mamma che prepara pietanze insuperabili e custodisce gelosamente i segreti della cucina di famiglia,. Un mito che ancora oggi resiste ai ripetuti attacchi dei nuovi stili di vita, e che trae anzi nuova linfa dalla crisi economica e dei consumi. La maggior parte delle persone intervistate dichiara infatti di consumare la cena in casa sia durante i giorni lavorativi (99,5%) sia nei fine settimana (97%). Ancora più sorprendente è che, addirittura duranti i giorni lavorativi, la maggior parte delle persone pranzino a casa (55,8%).
Dalla ricerca emerge che la maggior parte delle persone che pranza a casa durante i giorni lavorativi abita a Roma: una scelta collegabile, in parte, a un’esigenza di risparmio, in parte al fatto che molti nella capitale sono impiegati nella pubblica amministrazione, dov’è più facile che si lavori fino alle h. 14-15 o che si abbia una pausa pranzo più lunga.
Quando ne hanno il tempo, gli italiani si dedicano volentieri alla cucina: la percentuale più bassa di persone che cucinano si per il pranzo nei giorni lavorativi (41,7%), mentre sale nel fine settimana (95%). Analoghe percentuali si registrano in relazione alla cena (98% durante la settimana e 90,5% durante il fine settimana).
Nonostante i ritmi frenetici della vita quotidiana, gli italiani passano molto tempo davanti ai fornelli. Chiaramente, i vincoli derivanti dagli impegni lavorativi hanno il loro peso e, infatti, per la preparazione del pranzo durante i giorni lavorativi gli italiani impiegano fino a mezz’ora (49,4%) o fino a un’ora (50,6%), ma non di più. Nel week-end, invece, gli italiani dedicano anche oltre un’ora alla preparazione del pranzo (20,1%).
Il tempo impiegato alla preparazione della cena rivelano, invece, andamenti curiosi. Se, infatti, la maggior parte degli intervistati dedica dai 31 ai 60 minuti, sia durante la settimana sia durante i week-end (rispettivamente 68,2% e 48,3%), nel fine settimana si registra una forte crescita delle persone che impiegano anche più di un’ora per fare da mangiare (13,3% contro il 3,6% dei giorni lavorativi). Evidentemente, la maggiore disponibilità di tempo spinge le persone a stare di più in cucina, consentendo loro di accontentare anche le diverse preferenze alimentari all’interno del nucleo familiare.
Nel week-end cresce però ugualmente il numero di persone che dedicano meno di 30 minuti alla preparazione della cena (38,3%, contro il 28,2% dei giorni lavorativi): forse perché gli impegni serali fuoricasa spingono gli italiani a consumare il pasto serale più velocemente in modo da essere liberi prima.
La ricerca è stata condotta nei mesi di gennaio e febbraio 2011 su un campione di 199 donne tra i 35 e i 54 anni, residenti a Milano e Roma. Il campione è stato selezionato in modo da includere diversi livelli d’istruzione, livelli di reddito, e stati civili.
Lo studio, commissionato da Jarden Consumer Solutions (gruppo che gestisce il marchio FoodSaver), è stato condotto da Art, istituto indipendente specializzato in ricerche di mercato.
Il 55,8% degli italiani pranza a casa anche nei giorni feriali
© Riproduzione riservata