Nel mercato del vino calano i volumi, ma aumenta il valore. Se i francesi ormai da tempo non associano più il bicchiere di vino ai pasti, prosegue in maniera evidente lo spostamento dei consumi verso bottiglie di maggiore qualità. Dati alla mano, ben il 63% dei cugini d’oltralpe dichiara di amare il vino, sebbene solo il 24,4% ne beve più di due volte alla settimana. Una tendenza che si lega anche al rapido sviluppo del canale online, supportato anzitutto dall’evoluzione dell’offerta. Secondo uno studio pubblicato dalla società Xerfi, in Francia il fatturato di questo circuito è aumentato del 30% durante il 2015, raggiungendo quota 1,29 miliardi di euro, con un peso del 31,5% sul giro d’affari complessivo del settore. Otto volte in più rispetto al fatturato registrato nel 2008, grazie soprattutto al continuo ingresso nel mercato di nuovi pure player, che in totale già superano le 380 unità.
BUDGET PIU’ ELEVATI – Ad attrarre gli investimenti nell’ecommerce di vino non c’è solo la possibilità di fidelizzare il target giovane e gli amatori. Nel complesso, infatti, i clienti delle piattaforme di vendita elettroniche spendono in media di più per i loro acquisti rispetto a chi sceglie i negozi fisici. Non a caso, ben il 59% delle bottiglie ordinate online costa oltre 11 euro. Un dato che negli store tradizionali scende al 39%.
IL MERCATO DIVENTA AFFOLLATO – I big retailer transalpini, dunque, stanno moltiplicando i loro sforzi per intercettare le opportunità di business legate a questa tendenza. E, ovviamente, per competere con i sempre più numerosi portali specializzati. Système U, per esempio, ha ampliato il raggio d’azione della suo sito clubvinsetterroirs.com, mentre E. Leclerc spinge per promuovere la piattaforma dedicata Ma Cave. Intanto, un’ulteriore scossa al settore è arrivata a metà dello scorso anno con l’apertura, da parte di Amazon, della boutique virtuale Bières, vins et spiritueux.