Bio, vegan e veggie: un fenomeno di nicchia che sta diventando mainstream. I dati sono eloquenti: i vegetariani e i vegani nel mondo sono almeno 1 miliardo e stanno aumentando in molti Paesi. A detenere il record c’è l’India, dove i vegetariani sono il 30% della popolazione, ma sono in aumento anche in Europa con la Germania capolista.
ITALIA, VOLA IL BIO – Anche l’Italia si difende bene nell’ambito dei cibi naturali, registrando crescite preoccupanti per il settore della carne, in flessione del 6% rispetto agli anni scorsi. Nel nostro Paese il valore del mercato interno del biologico è pari a 2,7 miliardi di euro (AssoBio da dati Ismea, Nielsen), a cui aggiungere 1,4 miliardi di export (Nomisma). Le categorie più consumate sono derivati dei cereali (23% del totale), frutta e verdure, fresche e trasformate (più del 17% in entrambi i casi), e lattiero-caseari (11,5%). Queste, nel loro insieme, rappresentano circa il 70% delle vendite bio complessive nella grande distribuzione organizzata che, negli ultimi due anni, ha visto crescere il fatturato relativo ai prodotti biologici, con un considerevole incremento nelle categorie dei derivati dei cereali (+19 e +26% circa, rispettivamente) e ortaggi freschi e trasformati (+14 e +20%). Per quanto riguarda invece il canale specializzato, tra il 2014 e il 2015 ha conosciuto un notevole sviluppo registrando nell’ultimo quinquennio un +15%.
CRESCONO I VEGAN FRIENDLY – Anche tra vegetariani e vegani si registra un vero e proprio boom che ne vede le fila ingrossate da circa 11.000 nuove unità alla settimana. Secondo l’Eurispes nel 2015 l’8% degli italiani ha dichiarato di seguire un regime alimentare privo di carne o derivati animali, facendo registrare un +2% rispetto al 2013. Un importante contributo l’ha certo dato il pronunciamento dell’Oms sui rischi del consumo di carne e derivati per la salute, ma alla base di questo fenomeno c’è un cambiamento trasversale e strutturale delle abitudini alimentari.
LE MOTIVAZIONI DELLA SVOLTA GREEN – Dietro “il cibo della rinuncia come scelta” si nascondono diverse motivazioni, si va dalla sensibilità animalista e ambientale all’attenzione alla salute. Quasi un terzo (31%) dei vegetariani e vegani ha scelto questo tipo di alimentazione per rispetto nei confronti degli animali, un quarto (24%) perché fa bene alla salute, un altro 9% afferma di farlo per tutelare l’ambiente.
VEGANI ITALIANI, L’IDENTIKIT – Dall’ultima indagine Eurispes è emerso anche un profilo ben delineato di chi segue stili alimentari alternativi: si tratta di soggetti che hanno tra i 45 e i 54 anni (28%), vivono soprattutto a Nord-Ovest (36%), abitano in grandi città (13%), occupano posizioni dirigenziali (25%), sono spesso in possesso di una laurea (17%).