Tre anni fa aveva lanciato un’iniziativa simile, limitandola però alle sue linee a marchio del distributore. Adesso il retailer francese ha deciso di estendere la decisione a tutta l’offerta, eliminando così completamente dagli scaffali le uova da allevamento in gabbia. E sostituendole, quindi, con quelle di galline allevate all’aperto, o secondo metodi biologici rispettosi del benessere animale. La mossa è stata accompagnata nei giorni scorse da una serie di campagne di comunicazione, mirate a sensibilizzare la clientela. Oltre a un opuscolo esplicativo e ai display in negozio, l’insegna ha anche organizzato un evento social dedicato a questo argomento, con una chat live.
CONSUMATORI PIU’ ATTENTI – In Francia, circa due terzi delle uova vendute provengono da allevamenti in gabbia. Una situazione sempre meno tollerata di buon grado dai consumatori, che mostrano più attenzione per le condizioni di produzione rispetto al passato. Cresce, del resto, anche il numero degli shopper disponibili a spendere di più per assicurarsi referenze realizzate con un approccio ecosostenibile.
LA GDO PRONTA AD ADEGUARSI – L’iniziativa di Monoprix potrebbe presto essere seguita da altri rivenditori. Système U, per esempio, ha imposto recentemente che i tre quarti delle uova in vendita siano biologiche o di galline allevate all’aperto. Un cambiamento graduale, quindi, per non penalizzare i produttori. Anche Carrefour ha già adottato una politica simile per le uova a marchio proprio, senza tuttavia ancora estenderla agli altri marchi.
I NUMERI DI MONOPRIX – La filiale del gruppo Casino è presente in oltre 250 città francesi, dove opera con sei diverse insegne. Conta 21 mila dipendenti e nel 2015 ha registrato un fatturato di circa cinque miliardi di euro.