Cibus 2016, attesi 2mila top buyer da ogni continente 

Sulla scia del dopo Expo, 3mila espositori presenteranno centinaia di innovazioni di prodotto
Cibus 2016, attesi 2mila top buyer da ogni continente 

Conto alla rovescia per la 18° edizione Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare, che aprirà i battenti lunedì 9 maggio a Parma alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per proseguire fino al 12 maggio.

EDIZIONE DA RECORD – Sulla scia del dopo Expo anche i numeri parlano chiaro: 3 mila espositori su un’area di 130mila metri quadri, 70mila visitatori attesi, di cui 15mila dall’estero. Arriveranno 2mila top buyer da ogni continente, grazie alla collaborazione con ICE Agenzia e ad un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro, grazie anche all’importante contributo da parte del Governo – attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico – nel quadro di programma promozionale del made in Italy agroalimentare “The Extraordinary Italian Taste”. In concomitanza con l’evento fieristico si terranno il “World Food Research and Innovation Forum” e l’assemblea annuale di Federalimentare.

PERFORMANCE IN CRESCITA, GRAZIE ALL’EXPORT – “Cibus è una fiera in continua crescita – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma – per il volume d’affari che genera, per notorietà internazionale ed anche come numeri: gli espositori aumentano dell’11% rispetto alla precedente edizione e i metri quadrati lordi d’esposizione dell’8%”. Merito anche della crescita delle esportazioni del comparto alimentare che nel 2015 hanno raggiunto i 37 miliardi di euro, facendo ben sperare per l’obiettivo, delineato dal premier Matteo Renzi, di raggiungere i 50 miliardi entro il 2020.

TRAGUARDO 50 MLD DI EURO PIU’ VICINO – “Con un 6-7% di aumento dell’export l’anno, l’obiettivo è alla nostra portata. Oggi la sfida è quella di trasformare quei progetti capaci di creare occupazione e ricchezza, in investimenti e in risultati in termini di esportazione del food and beverage italiano per consolidare un trend di crescita positivo.  – ha sottolineato Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare –. Il traguardo di 50 miliardi di euro a fine decennio garantirebbe inoltre un aumento degli occupati diretti e indiretti di circa 100.000 unità e permetterebbe al made in Italy alimentare di entrare nella leadership europea colmando in parte il gap con gli altri Paesi”.

IL FUTURO DELLA FIERA – La sfida per i prossimi anni è trasformare Cibus in una piattaforma permanente per la promozione all’estero del food made in Italy. “Con le 3mila aziende espositrici – ha sottolineato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma –  daremo al mondo una rappresentazione straordinaria del nostro patrimonio di competenze lungo tutte le filiere. Cibus 2016 è il traguardo di anni di lavoro durante i quali abbiamo accompagnato le imprese alimentari italiane nelle più importanti fiere internazionali di settore (da Pechino a Bangkok, da Chicago a San Francisco), organizzando road show (Tokio, Dubai, Singapore) e incontri con i buyer esteri nel Cibus Market Check (da Mosca a New York, da San Paolo a Shanghai)”.

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