La ‘prima volta’ di illycaffè arriva a chiusura di un anno molto positivo. La notizia che Massimiliano Pogliani (a destra nella foto, accanto al presidente Andrea Illy) diventa il primo amministratore delegato esterno alla famiglia accompagna l’annuncio dei dati relativi al 2015: fatturato consolidato pari a 437 milioni di euro, in crescita del +12% rispetto all’anno precedente; margine operativo lordo (Ebitda) salito del +7%, a quota 66,4 milioni di euro; vendite in Italia aumentate del +8%; estero che ormai incide per il 63% del fatturato, con un trend – parzialmente ascrivibile all’effetto cambio – del +23% in Nord America, il secondo mercato più importante per l’azienda triestina dopo l’Italia.
LA CARRIERA DI POGLIANI – La novità più importante sotto il profilo della governance è la nomina di Massimiliano Pogliani, che arriva in illy dopo 20 anni di esperienza in area marketing, commerciale e retail, maturati in aziende leader con marchi premium & luxury. Milanese, con una lunga esperienza professionale all’estero, si è laureato con lode in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano ed ha una formazione post laurea alla London Business School e IMD Business School di Losanna. Dopo le prime esperienze lavorative, Pogliani entra in Saeco International Group come responsabile del marketing globale ed è parte del team che porta l’azienda alla quotazione alla Borsa di Milano. Nel 2003 inizia la sua esperienza presso il quartier generale svizzero di Nestlé Nespresso, dove, in qualità di head of international retail & customer management, si è occupato a livello mondiale dello sviluppo delle Boutique Nespresso nel mondo, del customer service (Nespresso Club) e del trade marketing. Dal 2008 al 2012 è prima chief commercial & marketing officer e poi CEO di Nestlé Super Premium, una divisione di Nestlé creata per accelerare l’espansione di alcuni marchi Nestlé nel segmento del consumo super premium. Nel 2012 si trasferisce in Inghilterra dove entra in Vertu, chiamato dal fondo di private equity EQT. In Vertu, azienda leader nella telefonia mobile di lusso, opera prima come chief marketing officer e poi come CEO, trasformando con successo l’azienda fino alla vendita ad un nuovo investitore.
LA NUOVA GOVERNANCE – “Il profilo manageriale internazionale di Massimiliano Pogliani insieme alle sue spiccate competenze di marketing & retail con marchi super-premium e alla sua profonda conoscenza del mondo del caffè, rappresenta un match perfetto in questa fase del nostro percorso di crescita, in cui per accelerare lo sviluppo a livello globale del brand illy è fondamentale rafforzarne il posizionamento nell’alto di gamma”. Questo il commento di Andrea Illy, riconfermato presidente, mentre la carica di vicepresidente è stata assunta da Marina Salamon. Riconfermata anche la presidenza onoraria di Anna Illy. In consiglio entra anche Francesco Illy con l’incarico della brand equity, mentre Anna Belci Illy è riconfermata per la corporate reputation e gli acquisti strategici. Riccardo Illy rappresenterà in consiglio l’azionista unico, Gruppo Illy. Tra i consiglieri indipendenti, oltre a Marina Salamon, è stata confermata la presenza di Pierluigi Celli. I nuovi ingressi sono quelli di Alberto Baldan, amministratore delegato de la Rinascente; Roberto Eggs, chief operating officer di Moncler; Douglas T. Hickey, commissario generale del Padiglione USA a Expo Milano 2015. Segretario e legal advisor viene riconfermato il professor avvocato Mario Cannata. Il collegio sindacale e l’organismo di vigilanza sono composti da Maurizio Dallocchio, presidente, e da Umberto Picciafuochi e Michela Del Piero.
IMPRENDITORIALITÀ E MANAGER – “Questo assetto – dichiara Andrea Illy – punta a valorizzare le diverse competenze imprenditoriali in seno alla famiglia, integrandole con straordinari talenti esterni, ma soprattutto completa il modello di illy azienda a controllo familiare e conduzione manageriale. Da molti anni sostengo infatti che la crescita è un percorso obbligato e la ‘managerializzazione’ l’unica strada possibile per le imprese familiari italiane che abbiano raggiunto un certo livello di dimensione e complessità”.