Per Greg Shewmaker, entrepreneur-in-residence di Target, le motivazioni dell’iniziativa sono tutte contenute in una frase a effetto. “Sappiamo meno oggi su ciò che mangiamo rispetto a qualsiasi altro periodo della storia”. Un fattore, quest’ultimo, che si scontra inevitabilmente con il bisogno di trasparenza espresso dai consumatori, sempre più attenti a scegliere i loro acquisti. La catena americana, quindi, ha deciso di sperimentare una serie di progetti per garantire maggiori informazioni sui prodotti, concentrandole nello store di Edina, cittadina del Minnesota. Questo punto vendita, dunque, farà da banco di prova, in attesa di proporre anche altrove le stesse misure. Ecco più nel dettaglio di cosa si tratta.
– REPARTO FRUTTA – Sull’offerta di fragole e lamponi campeggiano dei cartelli che riportano la data del loro arrivo in negozio. Tra i prodotti di giornata e quelli più datati c’è una considerevole differenza di prezzo. Inoltre gli shopper possono usufruire di due bilance intelligenti, che illustrano qualità e provenienze dei prodotti, comprese le calorie possedute e l’eventuale certificazione bio.
– CIBI CONFEZIONATI – Il retailer sta testando un nuovo marchio chiamato Good & Gather. Le referenze di questa linea sono distinte da un packaging che mette molto in risalto le caratteristiche degli ingredienti, dandogli la massima visibilità.
– PARTNERSHIP D’ECCELLENZA – I mini test iniziati da Target sono promossi dal suo Food + Future coLAB, che collabora anche con il Mit e la società di design Ideo. Nelle ultime settimane, del resto, il rivenditore ha cominciato anche a provare una tecnologia di spettroscopia per scansionare i prodotti alimentari in transito nei suoi magazzini di Lake City, in Florida, e di Cedar Falls, in Iowa. L’idea è quella di sviluppare un database che fornisca informazioni sulla freschezza, il valore nutrizionale e le altre qualità degli alimenti che cambiano nel tempo.