Nel 2010 aveva dichiarato guerra all’obesità, lanciando la campagna Let’s Move!. Adesso Michelle Obama, paladina del cibo sano, brinda a quello che considera un passo avanti considerevole nella lotta agli zuccheri aggiunti. C’è anzitutto la first lady, infatti, dietro alle ultime misure stabilite dalla Food and Drug Administration, l’agenzia federale responsabile della sicurezza alimentare. Per la prima volta in 20 anni, gli Stati Uniti hanno deciso di aggiornare le etichette nutrizionali di quasi 800 mila prodotti, che adesso dovranno espressamente indicare la quantità in grammi degli zuccheri aggiunti durante la lavorazione, nonché l’esatta percentuale rappresentata rispetto al totale massimo raccomandato in un giorno. Il tutto, corredato da altre informazioni sul contributo calorico per porzione e con una veste grafica in grado di far risaltare adeguatamente le notizie.
SCELTE CONSAPEVOLI – Ben il 77% degli americani adulti dichiara di leggere le etichette nutrizionali quanto acquista cibo. Le nuove informazioni, quindi, permetteranno scelte più consapevoli, contribuendo così in parte anche a favorire comportamenti responsabili. Le aziende del food & beverage hanno da ora due anni di tempo per adeguarsi, con un anno extra a disposizione per quelle che registrano un fatturato inferiore a 10 milioni di dollari.
LA POSIZIONE DELLE AZIENDE – La mossa della Fda viene contestata da gran parte delle aziende produttrici, secondo cui non ci sarebbe alcuna differenza tra gli zuccheri presenti naturalmente e quelli aggiunti. Il contrario, insomma, di quanto ritiene adesso l’agenzia statunitense. Una fitta schiera di esperti, del resto, crede fermamente che gli zuccheri aggiunti non abbiano alcun valore nutrizionale, limitandosi invece solo ad aumentare l’ammontare calorico a essi associato. Con un impatto notevole sulla salute degli americani.