Il cibo impatta sull’ambiente più di riscaldamento e trasporti: per questo la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition ribadisce l’importanza di una dieta sostenibile per garantire la salute dell’uomo e del pianeta. Infatti è proprio il cibo a dare il contributo maggiore al cambiamento climatico con il 31% del totale, superando il riscaldamento (3,6%) e i trasporti (18,5%). In particolare il consumo di carne è responsabile del 12% delle emissioni totali, mentre i prodotti lattiero caseari contribuiscono per il 5%. E’ questa la fotografia scattata dal Barilla Center for Food & Nutrition che ha presentato ieri la seconda edizione di “Eating Planet. Cibo e sostenibilità: costruire il nostro futuro”.
PIU’ IMPEGNO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI – “Negli ultimi tempi è aumentata la sensibilità e la consapevolezza della società civile verso i temi della sostenibilità, dello spreco alimentare e dell’importanza di una dieta equilibrata a basso impatto ambientale – ha dichiarato a Food Luca Virginio, vice presidente della Fondazione BCFN – . Quello che ancora non è sufficiente è l’impegno da parte della leadership pubblica e privata per affrontare con piani concreti i grandi paradossi dell’attuale sistema agroalimentare”. Sul tavolo infatti restano ancora senza risposta le tre domande chiave: morire per fame o per obesità? Nutrire le persone, gli animali o le auto? Sprecare cibo o nutrire chi ha fame?
LE NOVITA’ DELLA SECONDA EDIZIONE – La nuova edizione del volume presenta un aggiornamento della doppia piramide alimentare, un modello che promuove la dieta mediterranea e ne dimostra i benefici per la salute dell’uomo e dell’ambiente, con indicazioni pratiche sui fabbisogni nutrizionali dei bambini e degli anziani.
“Già da 10 anni Barilla – continua Virginio – porta avanti un progetto di educazione alimentare rivolto ai bambini delle scuole primarie sul territorio di Parma che ha portato alla riduzione del tasso di obesità all’8 al 6%”. Nella video intervista rilasciata a Food, Virginio infatti ribadisce l’importanza della promozione da parte delle imprese di comportamenti virtuosi nella gestione delle filiere e che si stimolino le istituzioni attraverso una corretta informazione.