Il gruppo francese Danone dà un deciso colpo di reni alla sua attività con un’acquisizione di peso negli Stati Uniti. La società francese ha infatti trovato l’accordo con i vertici di Whitewave Foods per l’acquisto di quest’ultima con un offerta di 56,25 dollari Usa in contanti per ogni azione della società americana, che ha sede a Denver nel Colorado. Danone in questo modo valorizza la sua “preda” 12,5 miliardi di dollari, che sono all’incirca 11,3 miliardi di euro al cambio attuale. Quest’offerta dovrebbe perfezionarsi entro fine 2016, dopo che l’assemblea dei soci l’avrà votata. Whitewave Foods è presente in Italia attraverso i prodotti a marchio Alpro, brand specializzato in derivati della soia e altre produzioni vegetali.
SI PUNTA FORTE VERSO OCCIDENTE – Con Whitewave foods Danone, che nel 2015 ha fatturato 22,4 miliardi di euro a livello consolidato, sposta ancor più il baricentro delle sue attività fuori dall’Europa e verso Stati Uniti, già il primo paese per ricavi nel 2015: il peso del fatturato totale prodotto a Washington e dintorni passerà dal 12 al 22 % del totale, facendone di gran lunga il più importante in un momento nel quale il grande stato americano è l’unico tra quelli sviluppati ad esprimere una solidità macroeconomica importante, che si riflette anche nell’alto valore della sua moneta verso le principali valute mondiali, euro compreso. La scelta americana segue le scottature prese negli ultimi anni in Russia e in Cina, nazioni nelle quali i francesi avevano investito molto ma che per varie ragioni (economiche, politiche) in questo momento non stanno ripagando adeguatamente.
GRANDI RISULTATI CON SOIA, BIO, OGM FREE – Whitewave foods, che ha realizzato circa 3,9 miliardi di dollari (3,5 miliardi di euro) di fatturato nel 2015, lo si potrebbe definire un gruppo lattiero caseario decisamente moderno e proiettato nel futuro, caratterizzato da un’altissima presenza di referenze a base vegetale come la soia (vedi marchio Alpro) e biologiche, dove è presente con marchi di latte vaccino oltre che prodotti a base caffè oltre che verdure di IV gamma. Si posiziona in segmenti di business che un po’ in tutto il mondo sviluppato stanno vivendo una fase di enorme fortuna, talvolta in controtendenza con quanto succede ad altri che vivono una stagione di flessione dei consumi come accade in Italia, ad esempio, dove per inciso Danone soffre da anni un cambiamento forte del mercato. A riprova della fame di bio (e ogm free) e veggie di una parte sempre crescente di consumatori americani, il fatturato di Whitewave foods è cresciuto di un buon 12,5% rispetto al 2014, con il risultato operativo salito del 24% a 332 milioni di dollari (300 mil di euro) e utili netti che si attestano a 168 milioni di dollari, anch’essi in decisa crescita. Anche gli utili Danone sono cresciuti a 1,28 miliardi di euro nel 2015, ma dopo cinque anni di continuo e pesanti cali. I prodotti a base vegetale, venduti con marchi Silk, Vega, Alpro rappresentano da soli più di un terzo del fatturato totale, seguiti da quelli a base caffè (International Delight e altri) e da quelli a base latte tradizionale (Horizon organic e altri). Circa l’85% dei ricavi arrivano dal Nord America e il resto dall’Europa.