Ampliare il proprio business aziendale, rubando il mestiere altrui. Che sia un approccio multichannel oppure il tentativo di diversificare gli investimenti, la tendenza a cambiare pelle e cimentarsi in nuovi settori è sempre più praticata, spesso anche con risultati di tutto rispetto. Un po’ come la compagnia aerea Easyjet che, dopo il successo riscosso dal primo store londinese, adesso medita l’opportunità di lanciare una vera e propria catena distributiva con il suo nome. Oppure come nel caso dei grocerant, mix tra grocery store e restaurant, ormai al centro delle politiche di innovazione di tante insegne, soprattutto negli Stati Uniti, sull’esempio di Whole Foods. Non è un caso, del resto, che oltreoceano proprio quest’ultima dinamica sia considerata tra le principali minacce al giro d’affari dei ristoranti fast food.
FAST FOOD IN DIFFICOLTÀ’ – Se quindi McDonald’s, Burger King, Yum Brands e Sonic Drive-In accusano un certo rallentamento delle vendite, ciò deriverebbe anche dal fatto che i negozi di alimentari tendono a reinventare i loro spazi, aumentando notevolmente l’offerta di cibo pronto da asporto, spesso a prezzi estremamente competitivi.
AMAZON APRE A A SAN DIEGO – Un’altra invasione di campo ormai sempre più frequente contrappone i retailer tradizionali ai portali ecommerce. Mentre infatti i primi investono nello shopping online, lanciando servizi dedicati, i pure player della rete si concentrano sui negozi fisici. Appena qualche giorno fa, per esempio, Amazon ha inaugurato a San Diego il suo secondo store di malta e mattoni. Si tratta di una libreria e rientra in un programma che prevede almeno altre due aperture nelle prossime settimane a Chicago e Portland. Una strategia seguita tra l’altro da big del calibro di Warby Parker, Bonobo e ModCloth, nonché destinata ad avere presto un più ampio respiro. Secondo il Financial Time, del resto, Jeff Bezos starebbe seriamente pensando all’apertura di negozi di altro genere. D’altronde, anche l’avventura di Amazon nel digitale era cominciata dai libri.