Secondo l’indagine Mediobanca 2011 sul settore vitivinicolo, il 2009 è stato l’anno in cui gli investimenti nel settore vitivinicolo hanno toccato i livelli più bassi dell’ultimo quinquennio (-36% sul 2006, anno di massimo calo): il rapporto sull’Osservatorio della cooperazione agricola italiana attesta che nel 2009 quasi nove cooperative su dieci hanno intrapreso un percorso di rinnovamento infrastrutturale, mentre il 23,3% ha investito anche in terreni e fabbricati, il 15,6% nel miglioramento qualitativo del prodotto, l’8,5% in marketing e promozione, l’8,2% in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.
“Crescono gli investimenti delle cooperative nel settore vitivinicolo – conferma Maurizio Gardini, presidente di Fedagri Confcooperative – con il 71% delle cantine che nel biennio 2009-2010 ha continuato a investire, soprattutto nel rinnovamento e ammodernamento degli impianti produttivi. Segno, questo, che abbiamo deciso di resistere alla crisi guardando al futuro”.
Altre risorse, ancora, sono state dedicate alla formazione, all’organizzazione, gestione e sistemi informativi e all’adeguamento delle reti di vendita. Il 50% degli investimenti, infine, è stato finanziato con capitali propri della cooperativa, il 35% facendo ricorso agli istituti di credito ed il 15% da finanziamenti pubblici, soprattutto con le risorse stanziate dallo Sviluppo rurale, fondi regionali e dalle misure contenute nell’Ocm vino.
“Migliorare l’efficienza delle nostre strutture, rafforzarsi in dimensioni, patrimoni e capitali ma anche guardare ai mercati esteri con una sempre maggiore attenzione – prosegue Gardini – sono oggi le nostre priorità”.
Nel 2010, infatti, se oltre il 55% dei vini delle cooperative venduti in Italia è transitato per la gdo e poco meno dell’11% venduti attraverso gli spacci aziendali di vendita diretta, il 34% del fatturato delle cantine cooperative è stato realizzato all’estero.
Sul fronte internazionale, infine, il 74% delle cantine cooperative associate a Fedagri ha esportato almeno una volta: il 58% esporta in modo abituale, con un incremento medio dei fatturati annui da export del 18% nel 2010 rispetto al 2009.