“A lei voglio esprimere la mia immensa gratitudine per lo straordinario aiuto che mi ha prestato nel corso degli anni” scriveva Bernardo Caprotti nel testamento che ne racchiude le ultime volontà, riferendosi a Germana Chiodi. Quanto valga quell’”immensa gratitudine” lo si è capito oggi, posto che un sentimento così intenso possa avere un prezzo. Alla donna, ex segretaria personale del fondatore di Esselunga, in azienda dal 1968 dove ha fatto carriera fino a diventare dirigente e poi consulente dal 2008 – anno del suo pensionamento – sono andati infatti 75 milioni di euro di lascito, che per inciso sarà tassato con un’aliquota fissa dell’8% in quanto la donna non aveva legami familiari con il benefattore (in caso contrario sarebbe stata minore l’aliquota).
AI NIPOTI 15 MILIONI DI EURO A TESTA – La somma è pari alla metà dei saldi che erano presenti sui due conti personali, tenuti rispettivamente in Credit Suisse e Deutsche Bank, del fondatore della catena di supermarket e si aggiunge ai 10 milioni di euro che la donna – 68 anni – aveva già ricevuto tre anni fa. Ai cinque nipoti di Bernardo va l’altra metà della consistenza, divisa in cinque pari uguali. In altri termini 15 milioni di euro a testa.
SARA’ CUSTODE DELL’ARCHIVIO PERSONALE – Il lascito milionario è stupefacente, ma forse non ha il peso storico dell’altro cespite importante che andrà alla donna. A lei è destinato anche tutto l’archivio che narra storie e vicende aziendali e familiari del fondatore. “Germana custodisce il ricchissimo archivio che narra anche le molte dolorose vicende familiari oltre che aziendali” si legge nel documento con le ultime volontà dell’imprenditore, eseguito da Stefano Tronconi, che è stato incaricato di dare corpo alle ultime volontà del defunto. Anche due quadri di valore entreranno nella proprietà della donna. Ci si chiede ora se, forte dell’essere custode del patrimonio storico di Caprotti, resterà ancora in azienda come consulente o chiuderà definitivamente la carriera negli uffici di Pioltello.