Il World Pasta Day 2016 ha riunito a Mosca lo scorso 25 ottobre pastai di tutto il mondo, rappresentanti della filiera, opinion leader scientifici ed economici, media e blogger per celebrare la pasta e i pregi nutrizionali di questo alimento sano e naturale, consumato ormai in tutti i continenti e accessibile a tutte le categorie sociali. I dati presentati durante la manifestazione hanno dimostrato come la pasta abbia vinto una sfida globale: sono 14,3 milioni le tonnellate di pasta prodotte nel 2015, 48 i Paesi che producono oltre 1.000 tonnellate annue di pasta, 52 i Paesi che consumano almeno 1 kg pro capite di pasta all’anno.
BARILLA ALLA PRESIDENZA DI IPO – In occasione dell’evento, Paolo Barilla è stato eletto nuovo Presidente di IPO, l’associazione senza scopo di lucro a cui aderiscono 26 membri in rappresentanza di 18 Paesi. “Sono entusiasta di intraprendere questo nuovo percorso come Presidente dell’International Pasta Organisation – ha dichiarato Paolo Barilla –. La pasta è un’eccellenza italiana che sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo perché è buona, sana, accessibile a tutti ed estremamente versatile, adattabile a tutte le culture gastronomiche e agli stili di vita più disparati”.
IL PARERE DEI NUTRIZIONISTI – Un altro punto fermo raggiunto dalla manifestazione è stata la Dichiarazione di Consenso Scientifico “Healthy Pasta Meals”, firmata da una delegazione di nutrizionisti russi. Il documento evidenzia i benefici per la salute di un’alimentazione a base di pasta e carboidrati complessi e sottolinea il ruolo di questo alimento nella prevenzione delle malattie croniche e dell’obesità. Gli scienziati russi vanno ad aggiungersi ai 20 esperti provenienti da 9 Paesi che in occasione del World Pasta Congress 2015 hanno analizzato e condiviso la più recente letteratura scientifica su carboidrati e pasta.
PERCHE’ A MOSCA? – La location russa dell’edizione 2016 del World Pasta Day è tutt’altro che casuale. La Russia è infatti il quinto paese produttore al mondo (150 pastifici producono circa 1 milione di tonnellate di pasta all’anno) e il 94% dei russi consuma pasta (circa 7,8 kg pro capite/anno). Non solo. “Italia e Russia sono legate da un rapporto storico – ha spiegato Riccardo Felicetti, presidente di Ipo –. Già dall’Ottocento il grano russo partiva dal porto di Taganrog per arrivare in Italia, dove veniva miscelato con il nostro grano per aumentarne la qualità. In anni più recenti la pasta italiana è arrivata in Russia e se inizialmente era consumata come cibo ‘basic’, oggi c’è stato un cambiamento culturale ed è aumentata la richiesta di pasta di qualità”. Tuttora, nonostante il drastico calo di oltre il 50% a causa dell’embargo e della svalutazione del rublo, l’Italia è il principale fornitore di pasta di qualità in Russia (circa 30 mila tonnellate nel 2015) e ci sono le premesse per una crescita esponenziale nei prossimi anni.