“Inizieremo subito a lavorare, sarete fieri del vostro presidente” ha detto, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa, il 45esimo presidente degli Stati Uniti Donald Trump, fresco vincitore di una campagna presidenziale che ha visto il ritorno dei repubblicani alla Casa Bianca dopo gli otto anni di Barack Obama. “Raddoppieremo la crescita degli Stati Uniti e saremo l’economia più forte al mondo” è un’altra dichiarazione forte di questi primi momenti. Nel frattempo i maggiori indici europei stanno accusando pesantemente, in partenza di seduta, l’esito elettorale per la preoccupazione degli operatori sull’effetto Trump che potrebbe abbattersi sulle economie mondiali. Questa mattina il Nikkei di Tokyo ha ceduto il 5,36 per cento.
COSA SUCCEDERA AL TTIP? – La grande questione economica, vista da fuori gli Stati Uniti, riguarda il commercio mondiale e gli accordi di libero scambio in fase di trattativa come il Ttip, o il Ttp asiatico che dovrebbe essere invece ratificato. “Difficile fare previsioni in questo momento sul Ttip – dice a Food l’eurodeputato Paolo De Castro –. Sappiamo che Trump è stato sempre avverso a questo accordo e le speranze di poterlo chiudere sono ora decisamente minori. Ma è anche vero che quando si diventa Papa si cambia. Aspettiamo le sue dichiarazioni in merito e poi capiremo il da farsi”. Trump ha sempre dichiarato di voler rivedere il Nafta, l’accordo di libero scambio con Canada e Messico fonte di grandi delocalizzazioni e perdita di posti di lavoro, secondo lui. E l’Europa è in fase di ratifica, proprio ora, del Ceta, l’accordo di libero scambio col Canada. Si proseguirà o si fermerà anche questo? Presto per dirlo, ma l’incertezza è grande.
PAURA EUROPEA PER I DATI ALL’IMPORT NEGLI USA – Un altro punto che spaventa molto le economie europee sono i dazi sulle importazioni. Trump ha sempre detto di volerli alzare fino al 35 per cento. I dazi sui prodotti alimentari sono, mediamente, trai più alti, e questo potrebbe proteggerli da ulteriori rialzi. Anche perché gli Stati Uniti proprio nel 2016 si sono scoperti grandi esportatori di materie prime alimentari e questa situazione di mercato potrebbe frenarli da strette economiche che finirebbero per penalizzare essi stessi.
SCHULZ: SHOCK, MA NON CHIUDERE RELAZIONI CON EUROPA – Nel frattempo arrivano anche le prime dichiarazioni politiche. Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, è stato tra i primi a parlare.“E stato uno shock. E’ stata un po’ come la nottata della Brexit”, ha detto, ma “l’Europa non sarà più sola con l’insediamento alla Casa Bianca del candidato repubblicano. Le relazioni tra Unione europea e Stati Uniti sono un elemento chiave della stabilità globale. L’Ue è decisa a mantenere queste relazioni, e ci auguriamo che lo sia anche il nuovo presidente statunitense“. “La mia conclusione è che noi europei dobbiamo prendere molto sul serio questo risultato. Anche noi in Europa dobbiamo iniziare ad ascoltare quelle persone che non si sentono ascoltate e rispettate dalla nostra società”