Poliedrico e adattabile, e dunque sostenibile. Tra le varie tipologie di food packaging, l’imballaggio flessibile è quello che assicura le prestazioni più equilibrate nel risolvere la delicata questione del rapporto tra la garanzia di una costante protezione dell’alimento e la ricerca del minor consumo di risorse. Un atout dovuto alla versatilità raggiunta nella combinazione e nella composizione dei materiali, grazie alla quale si possono ideare e realizzare packaging praticamente su misura per salvaguardare le caratteristiche nutrizionali e organolettiche degli alimenti più diversi, dall’ortofrutta fresca alle bevande. Non solo: tra i plus di questa elasticità progettuale e produttiva, c’è anche il vantaggio di poter contare sull’opportunità di limitare al minimo indispensabile la quantità di materiale utilizzato. Di qui la speciale leggerezza dell’imballaggio flessibile, che fa sì – come s’è potuto constatare anche nei precedenti articoli di questa nostra rubrica – che l’energia e le risorse impiegate in ogni stadio della gestione logistica dei prodotti – dalla fabbrica al carrello della spesa, fino al frigorifero e alla dispensa – servano sostanzialmente a muovere gli alimenti piuttosto che i packaging.
UN IMPEGNO PRECISO PER L’INDUSTRIA DEL PACKAGING – All’adattabilità e versatilità raggiunte nella combinazione e nella composizione dei materiali dei packaging devono corrispondere, inevitabilmente, anche le soluzioni impiantistiche ad alta tecnologia messe in campo dalle aziende del settore. “L’industria del packaging – nota Fabrizio Gerosa, Key Account Manager di Cellografica Gerosa – ha anche il dovere d’impegnarsi a migliorare costantemente i propri processi produttivi e di realizzare sempre maggiori funzionalità, in vista di una corretta gestione delle risorse energetiche e dei materiali utilizzati. E questo sempre nell’ottica di attivare una costante riduzione degli impatti ambientali del sistema, proponendo soluzioni concrete e tailor made, caso per caso, per prolungare la shelf-life dei prodotti e per semplificare e ottimizzare le implicazioni logistiche”. Di fatto, quando un’azienda opta per una gestione sostenibile delle risorse e della supply chain – a tutti i livelli – impara anche a ripensare, ridefinire e ricostruire ogni regola e ogni passaggio nei diversi anelli della filiera: e soprattutto di quelli che più garantiscono il funzionamento efficace ed efficiente della supply chain stessa.
UNA SOLUZIONE SMART: LE CAPSULE COMPATIBILI PER MACCHINA DA CAFFE’ – In questo senso, la versatilità e l’adattabilità del packaging flessibile vengono senz’altro in soccorso alle imprese ‘genuinamente’ green: si trova sempre la strada per arrivare a una soluzione più sostenibile e smart in fatto di packaging e d’imballi. Un esempio lampante è rappresentato dall’innovazione apportata da Cellografica Gerosa alle capsule compatibili per le macchine da caffè: una categoria che da anni ormai tutte le principali aziende del settore propongono nei mercati di tutto il mondo, accanto ai pack tradizionali, strutturati per il confezionamento verticale del caffè macinato e in grani. Attualmente, le cialde e le capsule monoporzione – confezionate singolarmente e contenute in sacchetti multipack (buste lap-seal con soffietti termosaldati e laminati alta barriera) – vengono prevalentemente sviluppate utilizzando una di queste strutture: PET+Alu+PE; PET+PETmet+PE; OPPmat+Alu+PE. “Per rispondere alla crescente esigenza di ricreare una capsula compatibile per alcune macchine da caffè presenti sul mercato – precisa Fabrizio Gerosa, Key Account Manager di Cellografica Gerosa –, il nostro gruppo ha introdotto un’interessante innovazione. Consiste in una capsula caratterizzata non da un normale triplice per top (PET-Alu-OPP), bensì da un PETHB-PP CAST, che tiene conto delle esigenze di alcune macchine da caffè che richiedono un’erogazione più prolungata. Viene tra l’altro eliminato l’alluminio, per offrire una soluzione ancora più eco-friendly. Per assicurare nella fase di erogazione la tenuta del laminato sulla capsula, s’è dapprima studiato un film basso saldante, in grado di garantire un’ottima adesione e di evitare delaminazioni. Dopodiché si è passati all’individuazione di film più sottili per migliorare la macchinabilità in fase di confezionamento, diventando così un’applicazione industriale all’avanguardia”.