Arriva la prima ‘pagella’ di sostenibilità per i food system dei maggiori Paesi del mondo: il Food Sustainability Index, un progetto promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition in collaborazione con The Economist Intelligence Unit e presentato ufficialmente da Guido Barilla in occasione del 7° International Forum on Food and Nutrition a Milano. Il nuovo Indice misura la sostenibilità dei sistemi agroalimentari dei 25 maggiori Paesi del mondo sulla base delle scelte – istituzionali e non – in fatto di nutrizione, agricoltura e spreco. E’ un osservatorio inedito e permanente per monitorare le performance dei sistemi agroalimentari dei Paesi a cui fa capo oltre 2/3 della popolazione globale e l’87% del PIL globale sulla base di 58 parametri in tre ambiti di ricerca: agricoltura sostenibile, sfide nutrizionali e spreco di cibo.
ITALIA AL SESTO POSTO – La prima edizione incorona Francia, Giappone e Canada come i Paesi in cui si mangia “meglio” al mondo: non in termini di “gusto”, ma in fatto di maggior equilibrio raggiunto tra le varie componenti delle filiere agroalimentari, dal campo al piatto, dall’attuazione di politiche ecosostenibili fino alla promozione di modelli di educazione alimentare sani, antispreco e salutari anche per l’ambiente. L’Italia si piazza al sesto posto: apprezzabilissima è la sostenibilità del sistema agricolo, ma sconta la mancata soluzione di problemi come l’eccessiva alimentazione e l’obesità infantile. In fondo alla classifica si collocano India, Arabia Saudita ed Egitto. Più in particolare, India, Nigeria ed Etiopia devono affrontare difficili sfide nutrizionali per le popolazioni più povere, mentre negli Emirati Arabi, Arabia Saudita e Stati Uniti si riscontrano i più alti livelli di obesità e spreco di cibo per abitante. Oltre a evidenziare le performance dei Paesi, il FSI mira a stabilire un criterio di misurazione comparabile e a fornire esempi di best practice, misurandone i progressi nel tempo.
FOCUS SULLE METROPOLI – L’Economist Intelligence Unit, insieme con la Fondazione BCFN, ha avviato anche un nuovo progetto pilota dedicato al sistema alimentare urbano che si chiamerà City Monitor. Questo nuovo Index è pensato per identificare una serie di indicatori con lo scopo di comprendere le dinamiche del sistema alimentare urbano, attraverso la valutazione di dati e abitudini di consumo. In questa fase iniziale, le 16 città scelte sono state selezionate sulla base della loro posizione geografica, della disponibilità dei dati e del loro impegno a implementare una politica alimentare sostenibile. Le città sono: Londra, Milano, Parigi, Toronto, Belo Horizonte, Johannesburg, Shanghai, Kyoto, Messico City, Berlino, Mosca, Tel Aviv, Dubai, San Francisco, Lagos e Mumbai. Il Food Sustainability Index – dichiara Guido Barilla, Presidente BCFN – servirà a farci capire dove si mangia meglio al mondo, non in termini di ‘gusto’, ma di sostenibilità del sistema alimentare, permettendo agli studiosi e ai decisori politici di capire come orientare ricerche e scelte politiche. Il cibo italiano? Il più buono al mondo come gusto, per me: ma come sistema alimentare, anche se siamo nella parte alta della classifica, dobbiamo fare meglio. Segue intervista.