Il brand di acque minerali Lurisia entra nel portafoglio del fondo di private equity Idea Taste of Italy (gruppo Dea Capital), specializzato nel settore agroalimentare. Si tratta del terzo investimento per il fondo, dopo la catena La Piadineria e il produttore di gelati Indian. Idea ha acquisito il 33% delle quote della società Acque Minerali dalla famiglia Invernizzi, che ha creato l’azienda e il marchio, per una cifra che potrebbe non essere distante dai 10-12 milioni di euro, secondo stime di Food basate su una valorizzazione della società compresa tra le 8 e le 9 volte l’ebitda 2015, pari a circa 5,5 milioni di euro su oltre 20 milioni di ricavi, di cui il 60% nell’acqua e il 40% nelle bibite della tradizione italiana quali la gazzosa, il chinotto ed altre. Nel 2004 era entrata nel capitale di Lurisia anche Eataly, che continuerà ad affiancare i due soci.
OBIETTIVO RADDOPPIO DEL FATTURATO E SBARCO IN GDO – Nel 2018 entrerà in funzione la fonte acquisita recentemente dalla società – dice Pierluca Antolini, managing director di Idea Taste of Italy – Si tratta della seconda sorgente, che permetterà a Lurisia di raddoppiare la capacità di imbottigliamento a regime e proseguire nel percorso di crescita già impostato. L’obiettivo è duplicare il fatturato entro il 2021, rispetto ai 20 milioni di euro circa prodotto attualmente. Con l’arrivo di Idea ci sarà anche l’ingresso di un nuovo amministratore delegato, sempre proveniente dal settore del beverage. Il nuovo a.d. – continua Antolini – , che avrà un profilo molto orientato alla funzione commerciale, dovrà spingere sulla crescita sia dell’acqua sia delle bibite, puntando per queste ultime anche sui mercati esteri. Anche la grande distribuzione sarà una direttrice di crescita per l’acqua Lurisia, ma sempre con un posizionamento premium del marchio e un packaging in linea con lo stile del brand. La società piemontese, che ha una posizione finanziaria netta positiva per 6,5 milioni di euro secondo quanto dichiarato da Antolini, non necessita di ulteriori iniezioni di capitale al momento e nei prossimi anni dovrebbe investire tra i 5 e i 7 milioni di euro per l’ampliamento della capacita produttiva.
LA PIADINERIA APRE IN FRANCIA – Novità anche da La Piadineria, il primo investimento di Idea Taste of Italy: Con La Piadineria stiamo andando anche fuori dall’Italia – spiega Antolini -: sono in programma tre aperture dirette in Francia nei prossimi mesi, nella regione della Provenza e precisamente a Marsiglia, Nizza, e Aix en Provence. Si tratta di un progetto per portare questo marchio anche fuori dai confini italiani. Siamo soddisfatti di come la società stia crescendo: nel 2016 abbiamo aperto più di 30 punti di vendita superando i 130, di cui una novantina in gestione diretta grazie anche all’acquisizione di alcuni franchisee. Abbiamo implementato un software Sap che ci permette un potenziamento del controllo di gestione. Migliora anche il traffico all’interno dei negozi La Piadineria: Le nostre analisi ci dicono che in quelli aperti da più di 24 mesi i ricavi sono in crescita del 5 per cento – prosegue Antolini – . Credo che stia pagando non solo l’offerta di prodotti sempre freschi ma anche anche la tipologia di design e arredo e scelta per i negozi, che è ‘inclusivo’ e non ‘fighetto’, dove si sentano a proprio agio clienti di diverse estrazioni sociali. Secondo le stime della società il 2016 si dovrebbe chiudere con un margine operativo lordo (ebitda) intorno ai 10-11 milioni di euro. Per Indian, il produttore di gelati private label di Reggio Emilia da una trentina di milioni di euro di ricavi, la strategia prevede più estero e accordi di co-packing: Guardiamo molto agli Stati Uniti – afferma Antolini – e a accordi con grandi produttori per i quali confezioniamo gelati particolari, poco adatti a produzioni di massa. Unilever, ad esempio, è un partner con il quale stiamo collaborando.
QUATTRO DOSSIER APERTI SUL TAVOLO E 150 MILIONI DA INVESTIRE – Aziende già in portafoglio a parte, l’attività di ricerca di nuove opportunità di investimento prosegue incessante: Dei 218 milioni di euro raccolti, ne abbiamo ancora circa 150 da investire, al ritmo di due-tre acquisizioni l’anno per i prossimi tre anni – puntualizza Antolini –. In questo momento abbiamo quattro dossier in fase avanzata di studio o di contrattazione e un altro paio che potremmo approfondire. Non escludo che durante l’anno si possa arrivare a chiudere qualche deal. Un settore che ci interessa molto, ma non è certamente l’unico, è quello dei prodotti salutistici e funzionali, in grande espansione e ancora fin troppo frammentato. La strategia d’investimento di Idea Taste of Italy contempla l’acquisizione di pacchetti di quote sia di minoranza sia maggioranza per un importo compreso tra 10 e 30 milioni di euro a deal.