Per una stazione di servizio a Cesena, il colosso Eni (4.542 stazioni di servizio in Italia) entra in rotta di collisione con Conad, che conta una rete di 11 distributori di carburante.
Eni ha fatto ricorso straordinario al presidente della Repubblica contro il Comune di Cesena e la Provincia di Forlì-Cesena a proposito dell’apertura di un impianto di distribuzione di carburante a marchio Conad nell’area Montefiore a Cesena, prevista come variante al Piano regolatore generale. Eni ha chiesto la sospensione degli effetti della delibera perché dagli atti emerge “l’illegittimità della variante al Programma integrato di intervento con riferimento alla realizzazione dell’impianto di carburante per autotrazione e considerata in particolare la distorsione della concorrenza determinata da una previsione urbanistica a beneficio esclusivo e privilegiato di soggetti privati, posto che da tale previsione deriva a Eni un gravissimo pregiudizio nell’operatività concorrenziale degli impianti di distribuzione di carburante in Cesena…”.
Da parte sua, in un comunicato stampa, Conad ricorda innanzitutto che gli 11 distributori di carburanti aperti dal 2005 a luglio 2011 sono “il portato di infinite difficoltà burocratiche da superare, delle leggi emanate da solerti Regioni con lo scopo di limitare la libera concorrenza, delle decine di domande per l’apertura di nuovi impianti che rimangono ancora inevase sui tavoli di tante Regioni, dal Nord al Sud dell’Italia”.
Secondo i dati elaborati dal consorzio bolognese, “nel portafoglio degli automobilisti in sei anni sono rimasti 20,2 milioni di euro, senza tralasciare le altrettanto importanti ricadute positive sul costo del trasporto delle merci e dei beni di largo consumo. Ogni impianto Conad ha una produttività superiore ai 10 milioni di litri rispetto alla media della rete italiana dei distributori, ferma a 1,6 milioni di litri”.
“È una situazione che preoccupa – sottolinea nella nota stampa Francesco Pugliese, direttore generale di Conad– ancor più perché cade in un momento di forti difficoltà economiche per le famiglie. Impedire o cercare di porre un veto alle liberalizzazioni quando la stessa Unione europea ne reclama la corretta attuazione è un controsenso. Penalizzare la libera scelta imprenditoriale di nuovi operatori, in particolare la distribuzione moderna, è un passo indietro nel momento in cui è richiesto un grande sforzo per sostenere il sistema Italia e contenere i prezzi cercando di attenuare gli effetti dell’inflazione che, complice in misura determinante il costo dei carburanti, è salita al 2,7%, come non accadeva da novembre 2008. Informeremo i nostri sette milioni di clienti di questa grave e illogica situazione e faremo una capillare campagna di sensibilizzazione a tutti i livelli. Fino a oggi, nei nostri impianti, gli automobilisti hanno risparmiato 20,2 milioni di euro; è un risultato che non accettiamo sia mascherato accusandoci di concorrenza distorsiva”.
Dall’avvio del primo impianto di Conad-Leclerc a Gallicano (Lu) a giugno 2011 il risparmio per gli automobilisti è stato di 20,2 milioni di euro (rispetto ai prezzi medi mensili Italia pubblicati dal ministero dello Sviluppo economico), oltre ai benefici indiretti del contenimento dei prezzi da parte della concorrenza. Al 18 luglio 2011, la differenza tra i prezzi medi della rete degli impianti Conad e quelli media Italia è:
> benzina sp: -8,7 centesimi di euro al litro
> gasolio: -7,9 centesimi di euro al litro
> gpl: -7,3 centesimi di euro al litro
Entro la fine del 2011 sono previsti nuovi impianti in Piemonte, Sardegna, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna e Umbria. Le domande in giacenza, per le quali si attende una risposta o il rilascio delle autorizzazioni, sono al momento 48.
Conad, ricorso di Eni per una stazione di servizio
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