Fertitecnica Colfiorito e FAO, insieme per diffondere la conoscenza dei legumi e aumentarne il consumo in Italia e nel mondo. L’azienda umbra tra i leader nel mercato dei legumi ha da poco siglato un accordo con l’Organizzazione internazionale finalizzato al sostegno di cooperative agricole dei Paesi in via di sviluppo (nella foto, il momento della firma tra Fertitecnica Colorito e FAO). Intervistato da Food, il direttore generale Alessio Miliani, ha dichiarato: Sono orgoglioso e onorato di poter rappresentare la prima Pmi italiana a firmare un accordo simile. La partnership è in perfetta sintonia con la nostra filosofia aziendale di diffondere la conoscenza dei legumi e aumentarne il consumo per promuovere una nutrizione sana e sostenibile, in Italia e nel mondo. L’accordo con la FAO rappresenta una tappa importante nelle relazioni dell’Organizzazione con l’Italia e dovrebbe essere motivo d’orgoglio anche per il Paese.
IMPEGNO SOSTENIBILE – La collaborazione di Fertitecnica Colfiorito con la FAO, grazie a una campagna di Cause related Marketing (la prima nella storia dell’Organizzazione), offrirà un importante sostegno all’economia di piccoli produttori agricoli del Sud del mondo: Grazie a questa iniziativa – sottolinea Miliani – acquisiremo da alcune cooperative, selezionate insieme alla FAO, prodotti che immetteremo sul mercato; parte del ricavato dalla vendita sarà destinata al sostegno di progetti FAO nei paesi in via di sviluppo. L’azienda umbra, oltre a pubblicizzare il nuovo accordo sulle proprie confezioni, è pronta a sviluppare (sempre in sinergia con la FAO) una “game app” per smartphone per far conoscere a bambini e genitori i benefici dei legumi.
PROSPETTIVE FUTURE – Davvero un bel primato quello conseguito da Fertitecnica Colfiorito che arriva proprio nell’Anno Internazionale dei Legumi e i cui numeri, a detta del suo direttore generale, sono in crescita: nel 2015 l’azienda di Foligno ha superato i 34 milioni di euro di fatturato e nel 2016 sta crescendo ulteriormente. Il merito di questo incremento – spiega Miliani – è legato al cambiamento in atto nei consumi alimentari degli italiani, che sempre più stanno adottando un’alimentazione smart improntata al benessere e alla qualità. La collaborazione con la FAO servirà anche per portare le aziende del Sud del mondo sulle tavole degli italiani aiutandole, di fatto, nell’accesso al business internazionale e fornendo loro i mezzi e le competenze per sopravvivere dignitosamente in futuro.