Otto ettari, di cui sei coperti, che ospiteranno 200 animali da fattoria, 2mila cultivar, 40 fabbriche di eccellenze italiane e 40 punti di ristoro. Tutto questo – e molto altro – sarà Fico, la Fabbrica Italiana Contadina che aprirà a Bologna. Un progetto fatto di terra, di materia prima, di produzione alimentare, ma che avrà anche un’anima digitale, come ha spiegato Tiziana Primori, Amministratore Delegato di Fico Eataly World, nel corso del Food Match 2017. In Fico racconteremo la straordinaria biodiversità italiana e l’altra cosa che rende il nostro Paese unico: l’arte della trasformazione, cioè come lavoriamo i nostri ingredienti. In Fico ci saranno 40 fabbriche, che tutti i giorni produrranno dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dalla Mortadella alla pasta, al panettone. Saranno tutte aziende italiane, scelte per la loro capacità di produrre eccellenza e non in base alle dimensioni, ed ecco perché ci saranno nomi come Granarolo e Lavazza accanto a realtà medie e piccole. Inoltre ci saranno 40 punti di ristoro, dal ristorante stellato al cibo di strada, che faranno assaggiare quello che si produce in Fico.
UN NUOVO LINGUAGGIO PER IL CIBO ITALIANO – L’obiettivo di Fico è anche educativo, perché per decidere di acquistare l’eccellenza bisogna essere in grado di riconoscerla. Il digitale sarà l’ingrediente in più per aiutare il consumatore a scoprire la qualità dell’alimentare italiano. Ricorreremo a un nuovo linguaggio – ha chiarito Primori – e qui entra in gioco il digitale, con quelle che noi chiamiamo le giostre educative: sei aree multimediali che proporranno un percorso di apprendimento e intrattenimento fatto di realtà virtuale, informazioni, video, giochi. I temi saranno il fuoco, perché la cottura ha cambiato la catena agroalimentare; l’uomo e la terra; l’uomo e gli animali; l’uomo e il mare; l’uomo e la bottiglia, con un focus su prodotti come il vino, l’olio, l’aceto; l’uomo e il futuro, realizzato in collaborazione con Carlo Ratti.
SOCIAL MEDIA ED E-COMMERCE – Il rapporto con il visitatore di quello che sarà il primo e più grande parco al mondo di enogastronomia e filiera italiana –e, detto per inciso, a ingresso gratuito – continuerà anche sui social media. L’interazione proseguirà proprio grazie al digitale – ha sottolineato Primori – perché per esempio sarà possibile piantare una piantina e poi seguirne la crescita con il proprio smartphone. Ma Fico sarà anche e-commerce: venderemo online un vasto assortimento di prodotti italiani ed esperienze, cioè visite guidate, corsi e quant’altro per fare in modo che chi – soprattutto all’estero – acquista il cibo italiano, possa anche conoscerlo e comprenderne il valore. Come diventare fornitori di Fico? Basta avere caratteristiche di eccellenza nella filiera, mentre il fatto di essere una grande o piccolissima azienda non fa alcuna differenza.