I buyer ed esperti di Whole Foods Market lo avevano predetto: il flexitarianesimo – tradotto in parole semplici: chi mangia prevalentemente ma non esclusivamente vegetali – è uno dei principali trend alimentari del 2017. La stima dei trend futuri è l’esito di ricerche di mercato annuali della più importante catena di alimenti organic americana. Nel complesso emerge come un numero sempre maggiore di consumatori diventi man mano più consapevole dei benefici di un’alimentazione improntata sul consumo di vegetali freschi e poco processati. Di conseguenza, il carrello della spesa si riempie di prodotti ortofrutticoli. A dominare la classifica delle vendite sono gli ortaggi di quarta gamma (freschi, lavati, confezionati e pronti al consumo), che nel 2016 hanno registrato un fatturato di 725 milioni di euro secondo i dati Nielsen diffusi da Aipa a totale Italia.
Un carrello sempre più verde
Dare più spazio al mondo vegetale nella dieta è diventato un lifestyle sempre più diffuso – commenta Valérie Hoff, Direttore Marketing e Comunicazione La Linea Verde – DimmidiSì – e vegetariani, vegani e flexitariani non sono più una nicchia. Nello specifico della IV gamma e dei piatti pronti freschi, la tendenza è ad ampliare gli spazi a favore di prodotti a maggior servizio che tengano conto degli stili di consumo attuali. Non riteniamo che questa evoluzione possa rappresentare un fattore di confusione per il consumatore, a patto che sia ben gestita. Risale a un paio di mesi fa la notizia che l’Italia è il Paese più sano al mondo. A sancirlo è stata la Global Health Index, classifica annuale stilata da Bloomberg. Una delle variabili principali per determinare il benessere di un paese è l’aspettativa di vita – commenta Alessandro Togni di Nielsen – ed è proprio grazie alla longevità che gli italiani si sono potuti piazzare al primo posto di questa classifica. Alla base della vittoria dell’Italia c’è la dieta mediterranea, uno stile alimentare salutare riconosciuto a livello mondiale basato sul consumo di frutta e verdure fresche, legumi, cereali, olio d’oliva e pesce.
Tutti i numeri
L’ortofrutta IV e V gamma registra ancora segnali positivi trasversali a tutti i canali e aree. Nell’anno terminante a febbraio 2017 sul totale Italia si registrano vendite per circa 127 milioni di chili, in crescita del +3,7% rispetto l’anno precedente, e un fatturato di circa 870 milioni di euro, in crescita del +2,0% rispetto l’anno precedente, grazie anche a una riduzione del prezzo del -1,6% (6,84 €/Kg). Il canale che mostra la crescita maggiore è il discount: con circa il 19% dei volumi del mercato totale (+1,0 punti rispetto all’anno precedente), registra una crescita del +9,5% a volume e del +8,6% a valore. Per quanto riguarda invece le aree, la crescita maggiore è in Area 4, la quale mostra trend positivi del +9,7% a volume e del +6,5% a valore, pur confermando un peso ridotto (15% dei volumi). Segue il Nord Italia (Area 1 + Area 2), con circa il 57% dei volumi. L’Area 3 è la meno performante: volumi in lieve crescita (+0,6%) e fatturato stabile. La crescita è trasversale a tutte le categorie ma il contributo maggiore è dato dalla verdura fresca di IV gamma, in crescita del +3,4% a volume e del +1,6% a valore, con un’incidenza dell’87% dei volumi venduti.