Dall’annuncio del matrimonio tra Amazon e Whole Foods il suo titolo a Wall Street ha ceduto oltre il 38% del valore. Un vero e proprio crollo, ben più grave di quello registrato per esempio da Target e Supervalu, che pure non sono certo rimasti indifferenti all’operazione. D’altronde, come concordano tanti analisti, dopo aver sottratto per lungo tempo i clienti a Whole Foods, grazie anche al focus sulla convenienza, ora Kroger risente direttamente della rivoluzione copernicana che riguarda la catena specialista nel bio. A ciò si aggiunge l’offensiva dei discount tedeschi Aldi e Lidl nel mercato statunitense e, più in generale, un’arena competitiva sempre più affollata e complessa. Insomma, per il retailer di Cincinnati, che conta 2.800 store in 35 stati americani, non c’è altra alternativa che rilanciare il proprio business, magari diversificando la strategia.
Focus su e-commerce e pl
Oltre agli investimenti nel canale e-commerce, premiati da un notevole incremento delle vendite online durante l’ultimo trimestre, la catena è impegnata a sviluppare ulteriormente la sua già ampia offerta in private label, puntando su proposte premium e nuove tendenze.
Il primo ristorante del retailer
Ma la vera novità è il debutto, previsto nel mese di ottobre, del nuovo format di ristorazione Kitchen 1883. Partirà infatti dal moderno store di Union, un sobborgo di Cincinnati, il progetto pilota del rivenditore per farsi largo nel promettente business dei grocerant, che finora non aveva mai considerato. L’obiettivo è quello di estenderlo poi gradualmente in altre città.
Un ambiente familiare
Kitchen 1883 punterà tutto sul concetto di “New American Comfort”, mescolando nei menu i sapori locali a quelli internazionali, nonché ricreando un’atmosfera ospitale e familiare, servendo inoltre anche cocktail artigianali. Il ristorante sarà aperto tutti i giorni a pranzo e a cena, con un ingresso indipendente rispetto al supermercato.
Dubbi e critiche degli analisti
Nonostante le aspettative elevate del management, non pochi esperti del settore, a cominciare da quelli di Bloomberg, pensano invece che la mossa di Kroger rischi seriamente di rivelarsi un flop. A loro avviso, il nuovo format di ristorazione appare, almeno nelle premesse, ben poco distintivo, o comunque non in grado di garantire un traffico aggiuntivo della clientela, considerati anche i recenti trend negativi dell’industria ristorativa.