Il soprannome di Whole Paycheck (intero stipendio), che per lungo tempo ha accompagnato la catena americana e il suo posizionamento di fascia alta, sembra ormai quasi un lontano retaggio del passato. Dal primo giorno dell’era targata Amazon, infatti, Whole Foods ha subito tagliato il prezzo di circa 400 prodotti, in alcuni casi addirittura dimezzando lo scontrino. Una mossa che negli States ha suscitato enorme clamore mediatico, a dimostrazione di quanto l’offensiva di Jeff Bezos nel grocery sia seguita con grande interesse, ben oltre la schiera degli addetti ai lavori. Del resto, nei giorni immediatamente successivi alla riduzione dei prezzi, il traffico di visitatori negli store dell’insegna è aumentato in media del 25%.
Boom di visitatori e vendite online
Dal +15% dei negozi di New York al +35% di quelli a Chicago, la nuova veste di Whole Foods ha attratto tanti shopper, forse persino più di quelli previsti, se si considera che la strategia low price è appena agli inizi. Una dinamica sulla quale ha probabilmente inciso anche la curiosità, più che l’effettiva volontà di acquistare. Nel contempo, però, le 2mila referenze a marchio Whole Foods presenti sul portale e-commerce di Amazon hanno subito registrato ottime performance di vendita.
Reazioni a catena
Secondo il consulente retail Burt Flickinger, amministratore delegato di Strategic Resource Group: Whole Foods ha abbassato i prezzi a meno dell’1% della sua offerta e, immediatamente, i suoi competitor, a cominciare da Target, hanno risposto facendo altrettanto. Stiamo entrando, dunque, in una guerra dei prezzi alimentari senza precedenti.
La previsione di Morgan Stanley
I primi dati che arrivano dai supermercati e dal web sembrano aver già cancellato, almeno in parte, gli scetticismi iniziali legati all’acquisizione. Su tutti, Morgan Stanley prevede che i clienti di Whole Foods passeranno dagli attuali 12,5 milioni, a ben 25,5 milioni entro solo tre anni, grazie all’integrazione tra i due modelli di business.
Nuove regole per i fornitori
Gli ambiziosi piani di crescita del retailer passano anche per un cambio di rotta con i fornitori. Come anticipa il Wall Street Journal, dal prossimo anno Whole Foods non consentirà più alle aziende di inviare rappresentanti nei negozi, allo scopo di promuovere i loro prodotti o verificare che siano esposti correttamente.