Educazione a un consumo consapevole di pasta Garofalo. Questo è lo scopo con il quale la società campana ha varato un nuovo progetto di comunicazione che ruota intorno ad un nuovo sito nel quale si fa uno sforzo di trasparenza, proprio nel momento in cui entra in vigore la nuova normativa italiana sulla tracciabilità di questa filiera. Com’è noto vi è l’obbligo, in questo momento, di evidenziare se il grano utilizzato per la pasta sia di provenienza italiana o estera (Ue, extra Ue) e Garofalo rilancia su questo sentiero consentendo ai suoi consumatori di poter controllare online l’origine del grano di ogni singolo pacchetto (l’azienda usa grani americani, australiani e italiani).
Novità in casa Garofalo
La modalità è innovativa per il settore, come hanno sottolineato l’AD Massimo Menna e il direttore commerciale e marketing Emidio Mansi: inserendo il codice stampato sulla confezione si potrà visualizzare il pdf della documentazione associata al lotto di grano acquistato dalla società, che riporta la provenienza, la tipologia e altre informazioni utili. In un’altra sezione del sito si potranno visualizzare i risultati delle analisi effettuate a campione sulla pasta distribuita nei punti di vendita. Anche il packging è stato rivisto, e sono state inserite una serie di informazioni sulla filiera. Insieme al lancio di questo nuovo progetto la società – al 52% del gruppo spagnolo Ebro – si è “regalata” il primo spot pubblicitario da quando, nel 2001, è partito lo sviluppo di questo marchio che è sempre più internazionale per vendite.
Scopri di più nell’intervista a Emidio Mansi: