Gli italiani e i prodotti da latte, un legame forte e duraturo. È quanto rivela Assolatte citando una ricerca condotta dal Centro di ricerca su Retailing e Marketing (REM Lab) dell’Università Cattolica di Milano. In totale gli italiani, nel 2017, hanno speso oltre 6,5 miliardi di euro in ipermercati, supermercati e negozi di libero servizio per comprare prodotti lattiero-caseari. L’indagine ha riguardato tre marcro-aree di prodotto (latte+panna, formaggi+burro, yogurt) e ben 31 diverse categorie merceologiche: dalla ricotta allo yogurt bi-compartimentale, dal latte fermentato/kefir ai formaggi a pasta filata per cucinare. I più venduti? Scopriamolo assieme.
I primi della classe
Il prodotto per cui gli italiani hanno speso di più è il latte UHT, che, con i suoi oltre 961 milioni di euro di vendite, genera quasi il 15% di tutto il giro d’affari dell’intero settore. Poco sotto in graduatoria per vendite troviamo il latte fresco, che l’anno scorso ha sfiorato i 715 milioni di euro, quasi l’11% del totale del lattiero-caseario. Dunque, sottolinea Assolatte, tra Uht e fresco, il latte si conferma un caposaldo della spesa degli italiani, generando oltre il 25% delle vendite complessive di prodotti lattiero-casearie realizzate dalla Gdo in Italia.
Gli altri top seller
Il formaggio più gettonato, invece, è la mozzarella, in tutti i suoi formati e declinazioni: in media, un cliente può scegliere tra 77 referenze diverse in un ipermercato, 41 in un supermercato e 13 in un discount. La spesa 2017 degli italiani per la mozzarella è di 809 mln di euro. Ci sono poi i formaggi stagionati da tavola e da grattugia, che incidono per il 7,8% sul giro d’affari realizzato dal dairy in supermercati, ipermercati e negozi a libero servizio, e che l’anno scorso hanno superato i 511 milioni di euro di vendite. Nelle posizioni successive troviamo, in ordine: lo yogurt intero (oltre 431 mln di euro ); il burro (quasi 313 mln di euro); i formaggi da tavola interi o porzionati(244 mln di euro), i formaggi freschi (227 mln di euro) e la crescenza, che da sola genera 212 milioni di euro di giro d’affari annuo.