Da un lato c’è stato il royal wedding e il clima di festa e partecipazione emotiva che ha trasmesso a tutto il Paese. Dall’altro, il clima prettamente meteorologico, con giornate soleggiate e calde. Due fattori che, uniti anche alla finale della FA Cup tra Chelsea e Manchester United, hanno spinto il mercato alimentare britannico a registrare una trimestrale ben superiore alle aspettative. Secondo i dati di Kantar, infatti, nelle 12 settimane al 20 maggio il giro d’affari del grocery ha registrato una crescita pari al 2,7%. Una tendenza confermata da Nielsen, che ha stimato un balzo di oltre il 5% nelle sole ultime quattro settimane. Si tratta, dunque, del miglior risultato su base mensile da luglio del 2013, quando un’estate rovente aveva fatto lievitare le vendite a valore fino al +6,7%. Certo, sulla performance incide non poco anche l’inflazione, ora attestata al 2,1%, sebbene in netto calo rispetto al 3,6% di inizio anno. Per gli analisti, tuttavia, l’originalità della performance è da ricercarsi stavolta proprio negli effetti di una ritrovata convivialità, ispirata in buona parte dalle nozze di Harry e Meghan, che sembrano aver fatto dimenticare agli inglesi, almeno per un po’ di tempo, i timori legati alla Brexit.
Boom di grigliate
Non a caso, le vendite di hamburger e salsicce per il barbecue hanno segnato un exploit rispettivamente del 39 e del 12%. Sugli scudi anche il sell out di birra analcolica, che ha raggiunto il +64%. Nei tre mesi, inoltre, 16,6 milioni di famiglie britanniche hanno scelto di acquistare gelati.
Morrisons è protagonista
L’andamento positivo del mercato ha coinvolto praticamente tutte le insegne. Morrisons, in particolare, ha riportato un incremento del fatturato pari al 2,9%, raggiungendo un market share pari al 10,5%, grazie a 311mila nuovi clienti. Segue Asda, con un interessante +2,8%, davanti a Tesco con +2,2%. Sainsbury’s si è fermata invece al +1%, dopo aver incrementato la sua attività promozionale per la prima volta in tre anni.
Aldi e Lidl rallentano la corsa
Lidl è l’unica catena a registrare una crescita a due cifre, raggiungendo il +10,4%. Tuttavia, nello stesso periodo, la connazionale Aldi si è fermata al +6,7%, cioè il dato più basso dalla fine del 2010. Secondo gli analisti inglesi, la corsa di entrambi i discount sembra rallentare vistosamente, tanto che le loro performance dipenderebbero in gran parte dalla nuove aperture.