Lombardia al top nel retail

Il Rapporto annuale Confimprese parla di 134 aperture e mille posti di lavoro. Food e fashion, emblemi del Made in Italy, settori cardine per le nuove aperture. Avanza lo street food, nuova icona del terzo millennio
Lombardia al top nel retail

E’ molto buono l’andamento delle aperture nel retail in Lombardia per il 2018. L’Osservatorio periodico di Confimprese segna infatti 49 nuovi punti vendita in arrivo a Milano e 85 nelle altre principali località lombarde, con una ricaduta occupazionale di 1.066 nuove risorse. Lo scenario attuale sottolinea il perdurare della crisi del dettaglio tradizionale a favore del franchising che, grazie alla sua formula auto imprenditoriale, stimola nuove aperture. La Lombardia – chiarisce Mario Resca, presidente Confimprese (300 marchi commerciali, 30mila punti vendita, 600mila addetti con un fatturato 2017 di 148,5 miliardi di euro) – continua a essere la regione italiana più virtuosa nello sviluppo delle reti di vendita e quella con il maggiore numero di esercizi commerciali in franchising pari a 8200. La base Confimprese conferma la crescita positiva con 134 nuovi punti vendita e una ricaduta occupazionale di oltre 1000 risorse. Food e fashion si confermano settori cardine dello sviluppo con rispettivamente 43 e 20 nuovi store.

Franchising e tendenze in atto

Nel più vasto panorama del retail, il franchising conquista vette importanti e apre in maniera trasversale la strada a un’attività su numerosi settori merceologici, con investimenti che possono essere molto contenuti (il 31% richiede un investimento iniziale compreso tra i 20 ed i 50.000 euro) o raggiungere cifre importanti per investitori che desiderano diversificare l’attività. La timida ripresa dell’economia italiana dà ragione ad un settore che negli anni della crisi non ha interrotto la sua costante crescita grazie sia alle aziende retail che hanno rivisto strategia, organizzazione e offerta commerciale, sia ai franchisee che hanno utilizzato diverse leve gestionali per reagire al momento di difficoltà, frazionando, per esempio, i volumi di acquisto, gestendo riordini e stock, minimizzando il circolante investito in scorte.

Online

Le vendite online sono un fenomeno ineludibile che i retailer hanno accettato per non essere stritolati dall’e-commerce. È con questo canale che il commercio moderno deve fare i conti e con cui si gioca la sfida dell’immediato futuro. I retailer stanno mettendo a punto nuove strategie per enfatizzare la shopping experience del consumatore nel negozio reale, sfruttando le possibilità di integrazione con le tecnologie digitali e spendono per attirare un consumatore che è ancora attratto dall’esperienza fisica in negozio, tanto che secondo le ultime rilevazioni Gfk per Confimprese il 43% degli italiani è più propenso a visitare un punto vendita che offra un’esperienza di realtà virtuale, percentuale che tocca il 52% nelle generazioni più giovani, quelle dai 18 ai 25 anni. Il luogo fisico deve diventare un luogo di esperienza, di valore.

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Street food

Lo street food si conferma la nuova icona del terzo millennio. Il consumo del cibo da strada sembra non avere limiti né barriere e definisce i nuovi mercati della ristorazione. Il 52% degli italiani acquista street food, il 69% sceglie prodotti della tradizione culinaria italiana, uno su due dichiara di acquistarlo almeno una volta alla settimana (dati Coldiretti). La diffusione a macchia d’olio di food hall e catene di fast food d’autore è il segno che mettere a punto piatti ispirati a questo tipo di cucina è una strada sicura e ridisegna bisogni e desideri dei consumatori. Il Rapporto segnala che entro giugno arriveranno in Lombardia altri 12 locali di cibo da strada. Quanto alle location, i retailer aprono nei centri storici, dove negli ultimi anni si è assistito alla progressiva scomparsa dei negozi al dettaglio a favore delle catene in franchising. Avere una vetrina su strada è di maggiore appeal e permette di intercettare il passaggio di papabili clienti.

I lavori più richiesti

Le figure più richieste nel food e nella ristorazione cercano cuochi, addetti di sala, alla griglia, camerieri, magazzinieri, cassieri, banconisti, direttori di punto vendita. I retailer richiedono anche disponibilità a muoversi sul territorio e a lavorare nei turni serali, di domenica e nei festivi soprattutto nei picchi di alta stagionalità. Il retail è un settore dinamico che offre posti di lavoro anche alle risorse più giovani.

Aperture nel Food e nella ristorazione

Il mondo food, comprensivo della ristorazione commerciale, ha una previsione di 43 locali e 1004 assunzioni. Cigierre apre 7 punti vendita con i marchi Old Wild West, Wiener Haus, Pizzikotto e Shi’s. Per le assunzioni la media è di 25 persone a punto vendita per un totale di 175 addetti. Previste 10 aperture anche per il Gruppo Cremonini divise tra i brand Roadhouse e Chef Express a Milano e provincia e a Varese (Malpensa). I nuovi assunti, tra cuochi, addetti di sala, alla griglia, camerieri, magazzinieri, cassieri, banconisti, direttori di punto vendita sono 400, cioè 40 a punto vendita. Per Burger King le aperture sono 6 con 30 addetti a locale e un totale complessivo di 180 persone. Vera Ristorazione, che gestisce direttamente i brand Ristò, Portello Caffe, Cremamore e La Tagliata e in franchising Alice, illycaffè e Odoroki (progetto di cucina orientale), prevede un altro anno all’insegna dello sviluppo, a partire dall’apertura di 5 locali. Il totale di risorse assunte è di 50. Nella ristorazione commerciale i nuovi locali per CIR food sono 3 con 15 persone ciascuno per una ricaduta complessiva di 45 nuove assunzioni. Passando alle birre, per FoodBrand in arrivo un’apertura con la catena di brew restaurant Doppio Malto. Significativa la ricaduta occupazionale con 20 risorse. Nel mondo del caffè, il gruppo varesino Botega Caffè Cacao ha in previsione 3 aperture, di cui 2 a Milano e una a Gallarate (Varese) con 5 addetti per punto vendita per un totale di 15.

Fast casual food

Non si arresta la crescita del fast casual food che conta sulla rapidità del servizio e sulla scelta di ingredienti genuini e preparati al momento. Il colosso americano del take away KFC ha una forbice di aperture da 2 a 4. Ogni ristorante ha una media di 35 addetti. La Piadineria punta su 3 locali in location top nel centro di Milano (via Turati, corso Buenos Aires e Galleria De Cristoforis). E sempre in Lombardia apre altri 5 punti vendita in centri commerciali a Mantova, Lodi, Pavia, Dalmine e all’Ospedale Niguarda di Milano. Il totale addetti è di 19 (3,7 per locale). La catena spagnola 100 Montaditos apre a breve a Milano in viale Pasubio con 15 addetti. In arrivo 1 apertura a Bergamo per Domino’s Pizza, la prima catena di pizza a domicilio al mondo con oltre 14.000 pizzerie in circa 85 Paesi con 15 addetti per locale. Le figure cercate sono insider e driver (addetti preparazione e vendita pizza e addetti consegne).

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