La convention di Federolio dello scorso 28 giugno è stata l’occasione per annunciare un accordo definito ‘storico’ dagli stessi protagonisti, un patto di filiera che l’industria olearia aderente all’associazione ha stipulato con Coldiretti, con l’obiettivo di valorizzare la produzione italiana di extravergine e rilanciare un settore simbolo dell’eccellenza made in Italy, che negli ultimi anni sta subendo pressioni su più fronti.
I DATI DI PARTENZA
- Da un lato la crisi dei volumi dovuta a fattori climatici e fitosanitari ha determinato un calo delle quantità fino al 10% in meno degli ultimi dieci anni
- Dall’altro la concorrenza sempre più accesa degli altri paesi del Mediterraneo con l’effetto di una perdita di quote nelle esportazioni.
- In ultimo, ma non meno importante, sul mercato interno l’eccessiva pressione promozionale esercitata sul prodotto da parte dei retailer, che nonostante la sensibilizzazione da parte dell’industria di settore continuano a considerare l’olio extravergine il traffic builder per eccellenza.
L’INTERVENTO DI COLDIRETTI
Possiamo dire di respirare un vero e proprio spirito patriottico oggi in questa sala – ha affermato Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale di Coldiretti – spinto dalla necessità di difendere un prodotto, patrimonio del settore agroalimentare italiano. Gli attacchi giungono da più parti. L’etichettatura a semaforo con il suo contenuto fuorviante sta danneggiando le nostre esportazioni in Francia e Regno Unito. A ciò si aggiunge la politica commerciale della Spagna fondata sul prezzo e sulle quantità e quella di alcune multinazionali. Con questo accordo intendiamo mandare un segnale forte al mercato. Le famiglie che guidano l’industria olearia italiana si impegnano per la valorizzazione dell’olio di qualità e per il rilancio della filiera.
I CONTENUTI DELL’ACCORDO
L’accordo prevede l’acquisto di quantità di prodotto per un valore di 50 milioni di euro, l’equivalente di 10 milioni di bottiglie di olio 100% italiano con un prezzo minimo garantito e la possibilità di una pianificazione produttiva pluriennale. Ci sono le condizioni per realizzare una vera filiera agricola italiana – ha aggiunto Gesmundo –, per difendere la produzione, garantire un utilizzo sostenibile del territorio, valorizzare la distintività e assicurare la giusta distribuzione del valore tra tutte le parti della filiera.
LE ISTITUZIONI PRESENTI
All’evento del 28 giugno scorso hanno partecipato anche esponenti delle istituzioni, tutti concordi nel sottolineare la necessità di investire e valorizzare un settore strategico per la nostra economia con i suoi 3 miliardi di euro di fatturato. Sono intervenuti Giuseppe Blasi Capo Dipartimento Mipaaf, Filippo Gallinella, Presidente Commissione Agricoltura della Camera Dei Deputati e Paolo Russo della Camera Dei Deputati.