EPA, firmato l’accordo UE-Giappone

I grandi formaggi italiani tutelati per la prima volta. Il Paese del Sol Levante è la decima destinazione del dairy nazionale per quasi 70 milioni di euro, in crescita costante

L’Economic Partnership Agreement tra l’Unione Europea e il Giappone (EPA) firmato martedì a Tokyo è, secondo Assolatte, una delle intese commerciali più ambiziose negoziate dalla Commissione, che porterà benefici all’agroalimentare italiano e in particolare al comparto lattiero caseario. Grazie all’accordo, che non prevede alcuna ratifica da parte degli Stati membri ed entrerà in vigore appena approvato dal Parlamento Europeo, i formaggi italiani godranno di progressive liberalizzazioni daziarie o vedranno aumentare i contingenti tariffari.

EPA, un accordo per regolare l’export

Siamo a favore di questo tipo di accordi perché con la crescita delle nostre esportazioni nel mondo è sempre più importante avere regole condivise con i nostri partner commerciali. È il solo modo per incrementare le opportunità delle nostre imprese e per supportare l’export delle nostre eccellenze – commenta il Presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi, che aggiunge: Gli accordi internazionali cercano di ridurre, se non di azzerare, gli ostacoli che i nostri imprenditori devono affrontare quotidianamente per far crescere il proprio business, e contribuire quindi alla crescita economica del nostro Paese.

L’export caseario italiano in Giappone

Tabella: La crescita costante negli anni dell’export di formaggi italiani in Giappone

Il Giappone per il lattiero caseario è un mercato fondamentale, sia per la sua posizione strategica nel continente asiatico sia per la capacità di assorbimento dei prodotti caseari: è il primo importatore al mondo di formaggi. Per l’Italia il Giappone è la decima destinazione di formaggi con un valore che si avvicina ai 70 milioni di euro, in costante crescita e con prospettive ancora più ottimistiche viste le condizioni previste dall’EPA. Ad oggi risultano in aumento il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano, il Gorgonzola, il Provolone, l’Asiago, il Pecorino e altre eccellenze casearie. L’ambizione resta quella di conquistare fette sempre più importanti di mercato.

Le IGP italiane riconosciute dall’EPA

L’accordo prevede il riconoscimento di 18 Indicazioni Geografiche italiane, tra cui quelle di ben 10 formaggi: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana, Taleggio. Siamo stati i primi a sottolineare alcune delle limitazioni alla tutela delle nostre IG proposte dal Giappone che non ci convincevano – ricorda Ambrosie grazie al nostro intervento abbiamo ottenuto alcuni miglioramenti in corso d’opera. Nei prossimi mesi continueremo a lavorare con le istituzioni al fianco dei nostri imprenditori per ottenere ancora di più, ma non abbiamo dubbi sulla portata dell’accordo che offre notevoli opportunità alle aziende italiane del nostro settore.

tokyo-EPA

I dettagli dell’accordo

Sarà necessario circa un anno prima dell’entrata in vigore dell’EPA, che eliminerà le tariffe sugli articoli industriali e le cancellerà o ridurrà su molti prodotti agricoli. Il patto va oltre il mero aspetto commerciale-tariffario, ma intende rimuovere molte barriere non tariffarie e burocratiche che ostacolano lo sviluppo delle relazioni economiche. Il settore più favorito è quello agroalimentare, che secondo le stime della UE potrebbe vantare incrementi fino al 180%; inoltre, il riconoscimento giapponese di oltre 200 IGP ne rafforzerà la tutela. I produttori di vini vedranno l’eliminazione immediata del dazio del 15% (per un importo annuale oggi pari a 134 milioni di euro), mentre per altre categorie vi sarà una riduzione tariffaria graduale. Agevolazioni consistenti anche per gli alimenti processati, dalla pasta al cioccolato. Non ci sono buone notizie, invece, per i coltivatori di riso, uno dei prodotti su cui il Giappone continuerà ad applicare dazi.

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