Le importazioni di soia statunitense sono aumentate del 31% nel primo quadrimestre del 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 43 milioni di euro. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat dopo la tregua raggiunta con l’incontro tra il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il presidente americano Donald Trump per scongiurare la guerra dei dazi. Al centro dell’accordo c’è proprio l’impegno europeo ad importare più soia dai produttori USA duramente colpiti dalle ritorsioni cinesi, scattate dopo le prime misure adottate dagli Stati Uniti nei confronti del gigante orientale.
IL PIANO USA A FAVORE DEI PRODUTTORI DI SOIA
L’impegno di Trump è confermato dall’annuncio di un piano da 12 miliardi di dollari dell’amministrazione statunitense per aiutare gli agricoltori più colpiti dalla guerra commerciale in corso. Il progetto prevede aiuti diretti agli agricoltori in settori chiave come soia, mais, cotone, lattiero-caseario e carne suina, l’acquisto del surplus degli agricoltori di alcuni settori – come quelli ortofrutticolo, del riso, della carne bovina e del latte – e lo sviluppo di nuovi mercati per l’export dei prodotti agricoli statunitensi.
IL MERCATO MONDIALE DI UN PRODOTTO IN CRESCITA
La soia è uno dei prodotti agricoli più coltivati nel mondo, largamente usato per l’alimentazione degli animali da allevamento. Gli Stati Uniti si contendono con il Brasile il primato globale nei raccolti; segue l’Argentina, per un totale dell’80% dei raccolti mondiali. Per sostenere l’aumento del consumo di carne dai propri allevamenti, la Cina è il principale acquirente mondiale di soia seguito dall’Unione Europea. L’accordo tra USA e UE riguarda direttamente l’Italia, che è il primo produttore europeo con circa il 50% della soia coltivata, che ad oggi deve comunque importarne dall’estero. Anche per questo sarà necessario monitorare nei prossimi mesi gli effetti dell’accordo siglato tra UE e USA.