Il vino italiano potrebbe avvantaggiarsi della guerra commerciale tra USA e Cina. Le esportazioni italiane nel gigante asiatico hanno raggiunto il massimo storico di oltre 130 milioni di euro nel 2017, grazie ad un aumento del 29%. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Istat, dopo l’annuncio da parte di Pechino di dazi per 60 miliardi di dollari su una lista di prodotti americani tra i quali carne, grano e vino. Secondo Bloomberg, saranno colpiti con extra tariffe del 10% in risposta alle ultime misure varate da Trump. Gli USA hanno esportato vino in Cina per 70 milioni di euro nel 2017, in aumento del 33%, e si collocano al sesto posto nella lista dei maggiori fornitori subito dopo l’Italia. Grazie alla crescita ininterrotta nei consumi, la Cina è ora tra i cinque Paesi che consumano più vino nel mondo. Ed è prima considerando solo i rossi.
NON SOLO VINO: NUOVI SCENARI PER IL FOOD ITALIANO
Per quanto riguarda specificatamente i prodotti USA interessati dall’aumento dei dazi, va sottolineato che in Cina è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane che teneva fermo quel mercato dal 1999. Inoltre, il via libera alla carne disossata di bovini con meno di 30 mesi è arrivato nel 2017, dopo 16 anni di bando. L’estendersi della guerra dei dazi tra i due giganti dell’economia mondiale ai prodotti agroalimentari apre scenari inediti e preoccupanti nel commercio mondiale. Con il rischio di anomali afflussi di prodotti sul mercato comunitario, che va attentamente monitorato per verificare l’opportunità di attivare, in caso di necessità, misure di intervento straordinarie.
LA GUERRA COMMERCIALE
Non è un caso che Trump abbia annunciato l’intenzione di reagire contro la Cina “se i nostri agricoltori e allevatori saranno colpiti”. Per questo sono già stati attivati sostegni ai farmers statunitensi per 4,7 miliardi di dollari come aiuto per compensare le perdite provocate dalla guerra commerciale seguita all’applicazione dei dazi. Pagamenti per 3,6 miliardi saranno assegnati ai coltivatori di soia, particolarmente penalizzati nelle esportazioni dalle ritorsioni cinesi. L’aiuto è solo una parte dei 12 miliardi di dollari promessi dall’amministrazione Trump per compensare le difficoltà causate agli agricoltori statunitensi dalla guerra commerciale, che riguarda anche sorgo, mais, grano, latte, carne di maiale colpiti direttamente o indirettamente.
I DAZI E IL RUOLO DELL’UE
“Un segnale importante per l’Italia e per l’Unione Europea, che deve difendere e valorizzare il proprio patrimonio agroalimentare a partire dal prossimo bilancio. Invece, nella proposta della Commissione Europea sono previsti tagli insostenibili per l’agricoltura, che è l’unico settore realmente integrato dell’Unione” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che ha sottolineato anche “l’esigenza di un nuovo approccio nei trattati commerciali, che non usi l’agricoltura come merce di scambio: dall’accordo CETA concluso con il Canada a quello che si sta negoziando con i Paesi sudamericani del Mercosur”.