La famiglia Pomi ha aperto il capitale di Sinfo One – l’azienda parmigiana dell’Information technology specializzata nel food – con un’operazione finanziaria a tre che renderà la compagine azionaria eterogenea e inconsueta; almeno per il settore It. I nuovi azionisti provengono, infatti, da ambiti molto differenti seppur accomunati dall’essere protagonisti del settore food: il primo è il fondo d’investimento Fai 1 (Fondo agroalimentare italiano 1), espressione del gruppo francese Unigrains, mentre il gruppo tedesco Tönnies, gigante attivo nella filiera delle carni con ricavi superiori ai 6,3 miliardi di euro ed esso stesso cliente della società italiana, diventa anche comproprietario di questo sodalizio. I due nuovi entrati acquisiranno un 30% delle azioni a testa, e quindi agli attuali proprietari resterà un 40%.
LA NUOVA COMPAGINE AZIONARIA DI SINFO ONE
La gestione resterà comunque incentrata nella figura dell’attuale amministratrice delegata Paola Pomi, mentre il ruolo dei due nuovi azionisti sarà quello di supporto all’internazionalizzazione e alla crescita del giro d’affari sfruttando il proprio network, le competenze e le risorse finanziarie utili. Anche la crescita per acquisizioni sarà oggetto di valutazione (qualche dossier è già sul tavolo), se ci saranno i presupposti, hanno fatto sapere i protagonisti dell’operazione sentiti da Food. “Sinfo One – ha detto Paola Pomi, ad della società – si è rafforzata con l’ingresso dei nostri partner, specialisti dei settori di nostra pertinenza, ed è ancora più motivata per affrontare nuove sfide nazionali ed internazionali in un mercato sempre più competitivo. La nuova compagine è certamente eterogenea ma animata dalla volontà comune di far sviluppare l’azienda. Per il gruppo tedesco Tönnies, con cui collaboriamo già da tre anni, Sinfo One rappresenta l’opportunità di accedere ad esperienze in campo tecnologico differenti dai percorsi che ha già battuto. Consci che la ‘contaminazione’ di differenti realtà rappresenta la forza per poter progredire nel loro percorso di modernizzazione e digitalizzazione già intrapreso. Il Fondo Fai, che guarda con favore le nostre architetture proprietarie, può aprire il mercato al network delle sue società e trarre da ciò un vantaggio incrociato. Per noi, ovviamente, e per le aziende che useranno i nostri software migliorando la loro operatività”.
I NUMERI DI SINFO ONE
Fondata nel 1984 a Parma, la società dichiara un volume d’affari di circa 17,5 milioni di euro, prodotto per metà all’incirca attraverso il suo ERP proprietario ‘Si Fides’, distribuito a livello internazionale (soprattutto in Germania, UK, Francia, Spagna, USA e Canada) e per il resto come sviluppatore di soluzioni Oracle, facendo parta anche della joint venture Redfaire International, che riunisce i più importanti partner di consulenza del gruppo americano nel mondo. Per il fondo Fai 1 questa è la seconda operazione nell’arco di due settimane. Prima di Sinfo One la società era entrata, con una quota del 35%, in Agrimola, l’azienda bolognese leader in Italia nella distribuzione di castagne alla GDO e all’industria. Un’attività cui si affianca anche la vendita di frutta fresca e surgelata alle imprese di trasformazione che operano nel campo, dolciario, conserviero e lattiero caseario.