Futuro delle biotecnologie, accesso al cibo, longevità e benessere, alimentazione sostenibile: sono solo alcune delle priorità globali di cui si discuterà i prossimi 30 novembre e 1 dicembre a Milano, nell’aula magna dell’Università Bocconi, durante il 3rd International Forum on Food & Nutrition, organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition. L’evento, giunto alla sua terza edizione, è un appuntamento di portata internazionale, nato per mettere a confronto i più importanti esperti e opinion leader mondiali su molti temi inerenti alimentazione e nutrizione, estendendo il dibattito alla società civile, con un approccio multidisciplinare.
Denutrizione e aree rurali Come garantire cibo a sufficienza al miliardo di persone (13,4% del pianeta secondo la Fao) che oggi è denutrito e che vive prevalentemente in contesti agricoli? Negli ultimi anni infatti la diminuzione della produttività agricola in alcune aree del Pianeta, collegata a fenomeni naturali quali inaridimento dei suoli, scarsità delle risorse idriche, effetti del cambiamento climatico hanno aggravato la situazione, e hanno portato alcuni governi a cercare opportunità alternative per assicurarsi i livelli produttivi necessari a soddisfare i loro fabbisogni alimentari. Il fenomeno del land grabbing (accaparramento di terre) oggi riguarda 80 milioni di ettari di superfici coltivate: una forma di neocolonialismo che ha spesso visto degenerare la corsa per l’accaparramento per le risorse naturali in forme violente.
Questione ogm Oggi la produzione di piante ogm nel mondo è concentrata in 10 Paesi industrializzati, con il 96% dei 148 milioni di ettari totali di superfici coltivate a transgenico, mentre altri 19 Paesi producono il restante 4 per cento. Tra questi ultimi vi sono 8 Paesi europei – Germania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Spagna e Svezia – che nel 2010 hanno impiegato sementi ogm per un totale di circa 100mila ettari, in un contesto che presenta un’opinione pubblica complessivamente contraria all’adozione di biotecnologie di carattere transgenico in campo agroalimentare. Tuttavia l’Unione europea guarda con estremo interesse alle nuove biotecnologie, come dimostrano le politiche di incentivazione della knowledge based economy adottate nel corso dell’ultimo decennio e un disegno strategico che pone grande attenzione al biotech.
Squilibrio obesità-denutrizione Il problema dell’obesità infantile, in particolare, rappresenta una questione estremamente delicata per il benessere delle future generazioni, poiché è nei primi 3 anni di vita che si gettano le basi per una vita sana da adulto, per la programmazione metabolica e per lo sviluppo del sistema immunitario. Oggi invece, secondo i più recenti studi internazionali, nei Paesi sviluppati solo l’1% dei bambini adotta abitudini alimentari corrette, secondo quanto raccomandato per una composizione settimanale ottimale della dieta. Adottare uno stile di vita sano si traduce inoltre in una migliore aspettativa di vita in salute: oggi infatti, nonostante l’aspettativa di vita alla nascita sia quasi raddoppiata nel corso dell’ultimo secolo, l’80% degli over 65 è affetto da almeno una patologia cronica, e il 50% affetto da due o più malattie, con forti ripercussioni anche in termini di costi sociali di cui i Paesi si devono fare carico: si stima che solo in Italia la spesa sostenuta ogni anno in terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori sia di 40 miliardi di euro, pari a circa 700 euro a testa, mentre negli Usa supera i 700 miliardi di dollari.
Tra i relatori confermati: Guido Barilla, presidente del Barilla Center for Food & Nutrition, Carlo Petrini, presidente onorario Slow Food, Mario Monti, economista, Umberto Veronesi, oncologo, Camillo Ricordi, chirurgo e scienziato, Claude Fischler, sociologo e direttore della ricerca presso il Cnrs-Centre National de la Recherche Scientifique, Dominick Salvatore, economista presso la Fordham University di New York, Giulio Tremonti, ministro dell’Economia e delle Finanze, Jamais Cascio, futurologo ed esperto di nuove tecnologie, Benedikt Haerlin, direttore della Foundation on Future Farming, Berlin e Coordinatore di “Save Our Seeds”, Hans Herren, presidente del Millennium Institute, Nam-Hai Chua, capo del Laboratory of Plant Molecular Biology presso la Rockefeller University di New York, Franz Fischler, chairman della Fondazione Rise-Rural Investment Support for Europe, Monty P. Jones, executive director, Fara–Forum for Agricultural Research in Africa, Stella Thomas, executive director del Global Water Fund, Jean-Paul Fitoussi, presidente dell’Observatoire Français des Conjonctures Economiques, Barbara Buchner, direttore del Climate Policy Initiative di Venezia, Mahmoud Solh, direttore generale dell’Icarda-International Center for Agricultural Research in the Dry Areas, Amir Peleg, Ceo di TaKaDu, Monica Frassoni, chairman dello European Green Party, Danielle Nierenberg, direttrice del Progetto Nourishing the Planet del Worldwatch Institute, Paola Testori-Coggi, direttore generale del Health and Consumer Protection presso la Commissione Europea, Donald Prater, vicedirettore (Foods), Ufficio europeo della Fda Europe Office, Jonathan Bloom, giornalista ed esperto sul tema Food Waste, David Lehman, managing director del Commodity Research and Product Development del Cme Group (Chicago Mercantile Exchange Group), Guy Verhofstadt ex primo ministro del Belgio e capo del Gruppo Alleanza dei Liberali e Democratici al Parlamento Europeo, Robert Lustig, professore di clinica pediatrica e direttore del programma Watch-Weight Assessment for Teen and Child Health dell’Università della California di San Francisco, Sergio Marini, presidente di Coldiretti, Paolo De Castro, presidente Commissione Agricultura e Sviluppo Rurale al Parlamento Europeo, Gabriele Riccardi, professore di Endocrinologia e Malattie del metabolismo, Università di Napoli “Federico II”; presidente della Sid-Società Italiana di Diabetologia, Philip James, presidente dell’International Obesity Task Force e dell’Iaso-International Association for the Study of Obesity, Ricardo Uauy, professore di Public Health Nutrition alla London School of Hygiene & Tropical Medicine, Rajen Anand, executive director presso lo Usda Center for Nutrition Policy and Promotion, Enrico Giovannini, presidente Istat, Antonio Marzano, presidente Cnel, Claudio Maffeis, professore associato di Pediatria, Università di Verona, Marion Nestle – Paulette Goddard professor presso il Department of Nutrition, Food Studies and Public Health della New York University, Eileen Kennedy, decano della Friedman School of Nutrition Science and Policy ed ex Executive Director dello Usda Center for Nutrition Policy and Promotion sotto l’amministrazione Clinton, Pier Giuseppe Pelicci, condirettore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia, Alexandre Kalache, direttore dell’International Centre for Policies on Ageing ex direttore del Ageing and Life Course Programme, Rita El Khayat, psichiatra, antro-psicoanalista, scrittrice e antropologa, Martine Durand, direttrice delle Statistiche presso l’Oecd, Vaclav Smil, distinguished professor presso la Faculty of Environment presso l’University di Manitoba, Aviva Must, professore capo della Public Health and Community Medicine presso la Tufts University School of Medicine
Sarà presente, inoltre, il nuovo membro dell’Advisory Board del Barilla Center for Food & Nutrition, John M. Reilly, condirettore del Joint Program on the Science and Policy of Global Change Center for Environmental Policy Research presso il Mit.
I lavori si articoleranno su due giornate e vedranno alternarsi una sessione plenaria – 30 novembre nel pomeriggio e 1 dicembre al mattino – e workshop tematici di approfondimento – la mattina del 30 novembre e il pomeriggio del 1° dicembre.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.barillacfn.com