Operazione chiarezza da parte di Assica sul tema dell’uso degli estratti vegetali con funzione tecnologica negli alimenti. L’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, infatti, ha recentemente pubblicato una circolare che riprende il parere adottato lo scorso 17 settembre dal Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi dell’Unione Europea. Confermando le posizione già espresse dalla Commissione nelle dichiarazioni del 2006 e del 2010, il PAFF ha ribadito che “l’uso di estratti vegetali che svolgono una funzione tecnologica (ad esempio conservante, antiossidante, stabilizzante etc.) negli alimenti deve essere considerato come utilizzo volontario dell’additivo alimentare”. Discorso identico per gli estratti utilizzati come aromi, in quanto “laddove siano aggiunti intenzionalmente con uno scopo tecnologico ulteriore rispetto alla funzione aromatizzante, tale aggiunta viene considerata un’additivazione”.
ETICHETTE TRASPARENTI
Di conseguenza, per l’uso degli estratti, essendo essi stessi considerati additivi alimentari, è necessario rispettate le condizioni stabilite dalla normativa vigente. Dunque, i prodotti per i quali è consentito l’utilizzo devono essere etichettati conformemente alle pertinenti disposizioni in materia.
PIÙ TUTELA PER IL CONSUMATORE
Una posizione inequivocabile, insomma, tale da poter mettere in difficoltà quei produttori che adesso in etichetta comunicano l’assenza di conservanti chimici e l’uso di conservanti naturali, affidandosi alla dicitura aroma naturale o estratto vegetale. Questi, del resto, non potranno essere presenti nell’alimento a scopo conservante o antiossidante, perché non riconosciuti come tali dalla normativa sugli additivi.
ESTRATTI VEGETALI: IL GIUDIZIO DI PARMACOTTO
Sulla questione si è pronunciata Parmacotto. L’azienda emiliana ha dichiarato: “Il parere del comitato permanente UE fa finalmente chiarezza su un argomento molto importante per la tutela del consumatore. Recentemente molte aziende hanno approfittato del buco normativo per promuovere claim fuorvianti e poco trasparenti. Siamo soddisfatti di questo parere perché Parmacotto fa della clean label uno dei valori fondanti del proprio marchio”.