“Hey Google, parla con Kroger”, e la spesa ha inizio. Fantascienza? No, l’assistente vocale per la spesa è sempre più realtà. L’ultimo esempio è, appunto, quello del retailer statunitense, che in questi giorni ha annunciato su Linkedin di aver adottato la tecnologia dell’assistente vocale per ordinare generi alimentari su alcuni dei propri online-store. Per il player di Cincinnati si tratta di una nuova trovata che rinforza l’offerta digitale di spesa, che può già contare su 2.800 negozi di alimentari al dettaglio, con una varietà d’insegne a livello nazionale
UN’OFFERTA IN ESPANSIONE
Finora l’assistente vocale è stato lanciato in sei delle insegne di proprietà Kroger: Fred Meyer, Fry’s Food and Drug, QFC, King Soopers, City Market e Ralphs. Ma il retailer fa sapere che il servizio includerà banner aggiuntivi entro la fine dell’anno e per tutto il 2019. Ai clienti, dunque, non resta che interagire con il loro carrello virtuale (Kroger Grocery Pickup) tramite un semplice richiamo all’app vocale Assistente Google, a cui è possibile accedere tramite dispositivi iOS, Android e Google Assistant.
L’ASSISTENTE VOCALE È IL FUTURO?
Tra le tendenze più innovative della GDO, quello della ‘spesa dettata’ all’assistente vocale è un fenomeno che sta sempre più prendendo piede a livello globale. Italia inclusa con l’esempio di Esselunga. Secondo una ricerca della società internazionale OC & C Strategy Consultants, si prevede che lo ‘shopping vocale’ raggiungerà i 40 miliardi di dollari di giro d’affari entro il 2022, dai 2 miliardi di dollari attuali. Inoltre, al momento, i generi alimentari costituiscono la categoria più comunemente ricercata negli acquisti vocali: La ricerca evidenzia che il 20 percento dei consumatori che usano l’assistente vocale riferisce di ordinare generi alimentari attraverso i dispositivi. La crescita nel settore degli ordini vocali sarà determinata anche da un’impennata del numero di abitazioni che utilizzeranno altoparlanti intelligenti.