È davvero dulcis in fundo il 2011 Rigoni di Asiago, con un balzo di fatturato del +17%, dai 53 milioni di euro del 2010 ai 62 milioni previsti per quest’anno, con un 7% di export. Un giro d’affari che per il 75% è sviluppato dalle vendite delle confetture Fiordifrutta, per il 15% dal miele e per il restante 10% dagli altri prodotti: Nocciolata, in forte crescita soprattutto all’estero, lo zucchero di mele DolceDì e dessert di frutta a pezzetti e in purea Fruttosa. Rigoni mira a irrobustire le buone performances del fatturato con il lancio di un miele cremoso, che da ottobre è in arrivo sugli scaffali delle maggiori catene in tutta Italia. Una tipologia innovativa di miele biologico, messa a punto in esclusiva dall’azienda veneta, che ha perfezionato il processo di lavorazione del miele a freddo, senza cioè riscaldarlo, come vuole la procedura tradizionale per renderlo più facilmente lavorabile e mantenerlo liquido più a lungo. Il metodo a freddo conserva inalterate la proprietà antibatteriche e antiossidanti del miele, che si degradano con rapidità a temperature superiori ai 35° C. “Ma il plus d’innovazione – spiega Andrea Rigoni, amministratore delegato dell’azienda di Asiago – consiste nel saper selezionare i cristalli di miele più minuti e nel mescolarli lentamente al miele stesso in lavorazione, per un tempo che può variare da una settimana a 15 giorni. Un procedimento che applichiamo a tutte le varietà di miele che cristallizzano a qualche mese dal raccolto. Con il risultato che diventano soffici e spalmabili come una crema e si sciolgono più facilmente nelle bevande”. La gamma comprende i mieli di Arancio, Tiglio, Eucalipto, Limone, Melo e Timo, in vasetti da 300 g.
Oltre allo stabilimento di Foza (Vi), sull’altopiano di Asiago, in grado di produrre 150mila vasetti al giorno e adeguato da tempo ai criteri di sostenibilità, soprattutto sul piano del risparmio energetico e idrico, il sistema produttivo di Rigoni comprende un centro logistico ad Albaredo d’Adige (Vr) ed Ecoterra, un’azienda agricola biologica in Bulgaria creata nel 2001 con 2mila ettari coltivati, soprattutto a frutti di bosco.
Rigoni di Asiago, fatturato 2011 a +17%
© Riproduzione riservata