Joseph Gabriel Nissim si è spento stamattina. Aveva da pochi giorni compiuto 100 anni e verrà sicuramente ricordato come uno dei più grandi imprenditori italiani del secolo scorso. Nato in Grecia il 22 febbraio 1919, membro della comunità ebraica, scappa da Salonicco prima dell’arrivo dei nazisti, si arruola nell’esercito britannico e, combattendo a El Alamein, conquista una medaglia al valore militare. Nell’unica, forse, intervista che ha rilasciato, Nissim ha raccontato a Food che non solo ha combattuto in guerra, ma è stato anche paracadutista. Finita la guerra, si trasferisce in Italia aprendo un’attività di import-export per i prodotti di largo consumo, con una robusta rete commerciale. Singolare come sia riuscito a portare Procter & Gamble in Italia: quello che per noi resta un genio indiscusso del marketing aveva messo in campo il suo primo piano operativo, pieno di fantasia. Si era recato all’Ibm per trattare l’acquisto di un grosso computer, quelli con le schede perforate, e quando il venditore dell’Ibm gli aveva chiesto a cosa gli servisse un sistema così complesso che solo banche e grandi industrie stavano per comprare, aveva risposto: “Lo voglio comprare per vendere in Italia i prodotti della Procter & Gamble”. Complimentandosi, il venditore gli aveva firmato un preliminare di contratto su carta intestata Ibm. Con questo documento il signor Nissim riesce a convincere la P&G a stipulare un contratto di rappresentanza commerciale per distribuire i prodotti sul territorio italiano. Una volta imparato bene il mestiere di commerciante di prodotti di largo consumo, Nissim si mette in proprio e costituisce Exportex, che conquista sul campo la reputazione di migliore organizzazione di vendita nel largo consumo. Fonda quindi Trinity Alimentari, poi la società Manitoba, e successivamente acquisisce il controllo di Manetti & Roberts.
Negli anni ‘90 Bolton Group si sviluppa all’estero con l’acquisizione di vari marchi e aziende. Joseph Nissim colleziona marchi storici e prestigiosi in vari settori, in Italia e all’estero, come Manzotin che poi vende per comprare Simmenthal, Saupiquet e Isabel nell’alimentare, Fornet, Vetril, Omino Bianco, Wc net e Smac nel mercato cura casa, Neutro Roberts, Borotalco, Somatoline, Bilboa, Acqua alle Rose e Rogè Cavailles nel settore della cura personale, UHU e Bison negli adesivi ed infine Collistar nel beauty care. La sua abilità è quella di avere una ‘vision’ sul futuro. Acquisire brand deboli per poi farli diventare forti con la pubblicità. Ne crea di nuovi, come Rio Mare, il brand di maggior successo del Gruppo e inventa claim pubblicitari che oggi fanno parte della storia della comunicazione come, per esempio, “il tonno così tenero che si taglia con un grissino”.
Esporta prodotti in 139 Paesi, fattura oltre 2 miliardi di euro, dà lavoro a 5600 persone, possiede 12 stabilimenti produttivi e una flotta di 7 navi da pesca. Persona molto riservata, il signor Nissim ha sempre avuto un legame storico con l’avvocato Sergio Erede, che è stato sino alla fine del 2016 presidente di Bolton Group. A Milano l’ufficio davanti alla stazione Centrale era diventato la sua seconda casa. Stare fermo non faceva per lui: in Italia Bolton Group si colloca tra le prime sei aziende del largo consumo ed è leader in Europa del mercato del tonno in scatola. Nel 2018 Bolton Group è stata l’unica impresa italiana a crescere tra i primi 10 grandi gruppi del largo consumo.
Ma non è stato solo questo il merito del signor Nissim. Forse il principale è quello di aver formato una classe di dirigenti che, lavorando con lui, hanno imparato bene il mestiere.
Per salutarlo ci fa piacere condividere con i nostri lettori alcuni pensieri di questo imprenditore-filosofo, genio del marketing e delle vendite:
- Solo le montagne non si possono incontrare, ma le persone prima o poi si incontrano;
- Continuo a lavorare a 100 anni perché faccio il mestiere più bello del mondo: invento prodotti, li comunico con la pubblicità e convinco le persone a comprarli;
- Una volta stabilita la strategia bisogna portarla avanti senza condizionamenti, per conquistare i mercati di tutto il mondo;
- La strada dritta è sempre la più corta;
- Ogni anno bisogna fare sempre di più. Eliminando le spese inutili, gestendo bene i conti e la marginalità, rivedendo il budget quando serve e anche più volte durante l’anno. Perché il budget va sempre raggiunto grazie a lanci di nuovi prodotti, investimenti adeguati e leadership nel mercato di riferimento.
Che lezione! Insomma, un Grande come lo sono stati Pietro Barilla, Michele Ferrero e Bernardo Caprotti. Alla sua famiglia, ai figli Marina e Gabriele e ai suoi dipendenti vanno le più sentite condoglianze di tutta la redazione di Food.