Nel 2018 è cresciuta la produzione di Salame Felino IGP, che si attesta su 5,4 milioni di kg di carne scelta lavorata. L’export, concentrato nei Paesi dell’area UE, in particolare Francia e Germania, incide per il 20% del fatturato. Il comparto, che raggruppa 14 aziende del territorio parmense e garantisce lavoro (compreso l’indotto) a oltre 500 persone, conferma il suo dinamismo. La produzione è cresciuta del 5,9%, raggiungendo quota 5,4 milioni di kg di carne lavorata. Segno positivo anche a valore, e leggera crescita anche nel fatturato al consumo, che si è posizionato intorno ai 75 milioni di euro. La referenza più apprezzata dai consumatori rimane il Salame Felino IGP intero: incide per il 62% del prodotto etichettato. Sostanzialmente stabile il pre-affettato, che nel 2018 si attesta intorno al 17% della produzione. La GDO si conferma il principale canale di commercializzazione: qui vengono venduti due prodotti su tre.
SALAME FELINO IGP: L’AZIONE DEL CONSORZIO
Esprime soddisfazione Carletto Ferrari, presidente del Consorzio di Tutela del Salame Felino IGP: “Si conferma il trend di crescita già evidenziato nel 2017, con i principali indicatori economici preceduti dal segno positivo. Per il biennio 2019/2020, che guardiamo con cauto ottimismo, abbiamo ipotizzato un ricco piano di attività di marketing e comunicazione finalizzato a promuovere la diffusione della cultura di prodotto del Salame Felino IGP. Abbiamo da poco presentato al Ministero delle Politiche Agricole un dossier dettagliato, per ottenere finanziamenti ad hoc. Saremo attivi da subito: ad aprile, il Consorzio sarà prima a Verona, al Vinitaly, e poi a Parma, a Cibus Connect, per dialogare con il mondo della distribuzione. In entrambi i casi, ci presenteremo al fianco di Slow Food, ambasciatore nel mondo del ‘Buono, pulito e giusto’”.