Con la Carta del Mulino, Barilla e Mulino Bianco hanno avviato una piccola rivoluzione nel mondo dell’agricoltura. Il disciplinare presentato ufficialmente oggi nello stabilimento di Castiglione delle Stiviere rappresenta infatti un unicum per la coltivazione del grano tenero. Realizzato in collaborazione con il WWF, è costituito da 10 regole pensate per supportare il lavoro delle comunità di agricoltori e restituire spazio alla natura negli agro-ecosistemi, favorendo la biodiversità, riducendo l’uso delle sostanze chimiche e salvaguardando gli insetti impollinatori. Il tutto all’insegna della ricerca della qualità. Si tratta di un modello di produzione destinato a fare da driver per l’intero settore.
SI COMINCIA CON BUONGRANO
A fare gli onori di casa è stato Paolo Barilla, vice presidente del Gruppo Barilla (nella foto con Gaetano Benedetto, DG del WWF Italia) che ha battezzato la nascita del primo biscotto a marchio Mulino Bianco realizzato secondo le regole della Carta del Mulino: Buongrano. “Questo disciplinare – ha affermato – rappresenta la volontà del Gruppo di valorizzare ancora una volta l’agricoltura di qualità, incentivando la crescita della filiera del grano tenero. Un impegno dal campo alla tavola per offrire ai consumatori prodotti ancora più buoni, amici dell’ambiente e della biodiversità in linea con la nostra missione ‘Buono per te, Buono per il Pianeta’”.
CARTA DEL MULINO: UN PROGETTO ‘BUONO PER TE. BUONO PER IL PIANETA’
L’iniziativa della Carta del Mulino rappresenta solo lo step più recente del cammino intrapreso da Barilla nel perseguire la propria mission, che ha come obiettivo ultimo quello di portare nel mondo un’alimentazione sana, proveniente da filiere pulite e responsabili ispirate allo stile di vita italiano e alla dieta mediterranea. Con la Carta del Mulino la sostenibilità è concepita come un percorso di miglioramento continuo. Per questo le sue regole saranno aggiornate in accordo con il WWF, con impegno crescente.
LE PROSSIME REFERENZE
Già nel 2019 arriveranno sul mercato altri prodotti a marchio Mulino Bianco realizzati con farina di grano tenero da agricoltura sostenibile. L’ambizione è di rendere sostenibile entro pochi anni il 100% della farina di grano tenero necessaria per realizzare i prodotti Mulino Bianco. Un fabbisogno di circa 240mila tonnellate, pari al 5% della produzione nazionale. Il 75% del grano tenero utilizzato per la produzione di Buongrano è italiano (prevalentemente dal Piemonte e Lombardia) mentre il restante 25% arriva dalla Francia. L’Italia infatti produce circa 3 milioni di tonnellate, ma ne utilizza ben 5 come spiega nella seguente intervista con Food Giuseppe Mora, Purchasing senior manager Barilla che si occupa in modo specifico delle farine di grano tenero:
LA COLLABORAZIONE CON WWF ITALIA
“La ‘Carta del Mulino’, alla cui definizione ha collaborato il WWF, rappresenta un significativo passo verso un’agricoltura più sostenibile, in grado di agire direttamente sulle cause di perdita di biodiversità – ha dichiarato Gaetano Benedetto, direttore generale WWF Italia -. A fine progetto circa 2.000 ettari saranno restituiti alla natura: il 3% della superficie agricola dedicata alla coltivazione del grano tenero, un vero e proprio piccolo parco diffuso.”
BIODIVERSITÀ AL CENTRO DEL NUOVO DISCIPLINARE
I vantaggi della Carta del Mulino sono numerosi. Si va dal preservare la struttura del suolo e incrementarne la fertilità, favorire la vita degli insetti impollinatori, promuovere le varietà di grano ottimali per la produzione di prodotti da forno di qualità, avere tracciabilità dei lotti di grano tenero durante tutte le fasi, fino allo stoccaggio. Al momento sono circa 500 le aziende agricole coinvolte nel progetto e si stima che saranno 5.000 da qui ai prossimi 3 anni. Con il nuovo disciplinare, Mulino Bianco si fa carico di riconoscere un premio economico per gli agricoltori che aderiranno alla Carta del Mulino, volto a coprire i costi necessari. L’applicazione della Carta è sottoposta ad un rigoroso sistema di monitoraggio attraverso l’ente di controllo esterno RINA.
L’IMPEGNO DI MULINO BIANCO PER L’AMBIENTE
Dal 2008 al 2016 negli stabilimenti Mulino Bianco sono state ridotte del 54% le emissioni di gas serra e del 47% l’utilizzo di acqua. Allo stesso tempo più del 98,7% degli incarti sono riciclabili. Sul fronte dei consumi, dal 2008 al 2016, Mulino Bianco ha risparmiato più di 1.600.000 metri cubi di energia termica e più di 7 milioni di kWh.
LE REGOLE DELLA CARTA DEL MULINO
- Regola Uno
Ai coltivatori di grano tenero viene richiesto di rispettare i requisiti della “Carta del Mulino” e ne verifichiamo la corretta applicazione. Ai Mulini e agli stoccatori viene inoltre richiesto di certificarsi secondo gli standard ISCC+ (International Sustainaibility and Carbon Certification).
Grazie a questa certificazione internazionale potremo garantire i requisiti di sostenibilità e di tracciabilità del progetto “Carta del Mulino” - Regola Due
Le aziende agricole devono adottare un piano di rotazione per le colture principali che preveda almeno tre colture diverse nel corso di cinque anni.
Ricorrendo alla regola della rotazione viene preservata la struttura del suolo incrementando la fertilità e riducendo la presenza di parassiti ed erbe infestanti - Regola Tre
Facciamo seminare delle miscele di essenze vegetali per creare aree fiorite (“Fiori del Mulino”) non trattate con prodotti chimici. Queste aree potranno essere temporanee o permanenti, ma in ogni caso la loro superficie dovrà essere almeno il 3% di quella utilizzata per la coltivazione del grano tenero della Carta del Mulino.
Queste aree, non essendo trattate con prodotti chimici e avendo una fioritura progressiva e prolungata, permettono l’insediamento di insetti impollinatori, di predatori naturali dei parassiti e di animali di vario genere e favoriscono così la biodiversità dell’agro-ecosistema. - Regola Quattro
Uso delle varietà di frumento indicate da Barilla.
La scelta delle varietà di frumento è essenziale sia per ottenere prodotti finiti di qualità, sia per utilizzare quelle più adatte alle diverse zone di coltivazione: in questo modo è possibile diminuire i prodotti chimici. - Regola Cinque
Vengono utilizzate solo sementi certificate di cui vengono garantite identità, purezza varietale, germinabilità e sanità. Inoltre è vietato l’utilizzo di materiale vegetale OGM.
L’utilizzo di sementi certificate è lo strumento che assicura la coltivazione delle varietà scelte e, garantendo la sanità del seme, aiuta a contenere la diffusione delle malattie e a proteggere la pianta nelle prime fasi di crescita. - Regola Sei
È vietato l’uso di Neocotinoidi per il trattamento del seme.
Vietiamo l’uso di questi insetticidi per proteggere le api e gli altri insetti impollinatori. - Regola Sette
È vietato l’uso del glifosato dalla semina fino al raccolto e, grazie all’ente di controllo RINA, verifichiamo il rispetto della regola, non solo in Italia (dove l’utilizzo del glifosate è già vietato solo nella fase di pre-raccolta) ma anche in quei Paesi dove sarebbe consentito dalle norme locali.
Il glifosato è un erbicida da tempo largamente utilizzato per eliminare le erbe infestanti. In un percorso di sostenibilità Mulino Bianco, vietando l’uso del glifosate per tutto il ciclo di coltivazione, vuole stimolare l’adozione di pratiche agricole alternative e più rispettose dell’ambiente. - Regola Otto
Le partite di grano tenero ottenute secondo la “Carta del Mulino” devono essere raccolte e consegnate separatamente da tutte le altre. - Regola Nove
Le strutture per la conservazione del grano e i Mulini devono assicurare l’identificazione e una gestione dedicata dei lotti di grano tenero appartenenti al Progetto della “Carta del Mulino”.
La separazione dei lotti di grano tenero assicura un corretto sistema di tracciabilità, che ci permette di garantire al consumatore la trasparenza del percorso - Regola Dieci
Per conservare il grano chiediamo di preferire metodi fisici come la refrigerazione o l’atmosfera modificata, che impediscono lo sviluppo degli agenti abbassando la temperatura o riducendo la presenza di ossigeno.
Per proteggere il grano da insetti e muffe vogliamo limitare l’uso di prodotti chimici e pertanto promuoviamo, quando possibile, l’applicazione di metodi alternativi.