Auchan abbandona l’Italia? Presto per dirlo, ma la sua presenza si ridimensionerà di molto rispetto all’attuale perimetro di attività. Almeno stando a quanto ha scritto il quotidiano finanziario Mf sull’uscita odierna.
La società della famiglia francese Mulliez sarebbe infatti molto vicina a un accordo per la cessione dei “46 superstore italiani” (in realtà sono iper) al sodalizio Conad – Raffaele Mincione. Quest’ultimo è un finanziere italiano con base a Londra che tempo fa era entrato anche nell’azionariato di Banca Carige. A Conad andranno le attività commerciali mentre Mincione prenderà gli immobili, scorporati dalla società italiana che li deteneva.
Di più non è dato sapere al momento, dato che Conad ha dichiarato di non voler commentare al momento quelle che vengono riferite come semplici “indiscrezioni” di stampa. Né il gruppo cooperativo italiano, né quello francese hanno però smentito l’articolo.
IL VALORE DEGLI IMMOBILI AUCHAN
L’operazione, destinata a cambiare i connotati al mercato della Gdo alimentare italiana, varrebbe tra 6 e 700 milioni di euro secondo le stime di Mf. La ratio sarebbe quella di permettere a Conad una corposa espansione nel Nord Italia, l’area storicamente più debole per la coop bolognese, dove invece Auchan avrebbe prodotto, stando all’articolo, il 52% dei 2,24 miliardi di euro di ricavi prodotti nel 2018 (-2% sul 2017), riportando però una perdita netta di 201,6 milioni, che si sommano agli 83,5 milioni di euro persi nel 2017 e che diventano ben 874 milioni se si parte dal 2013. Rossi di bilancio che da tempo facevano pensare a una revisione delle attività italiane del gruppo francese. Che sembra ora essere arrivata.
Non è ancora chiaro cosa succederà a Sma, l’altra società del gruppo francese che gestisce le medie e piccole superfici con il marchio Simply ma se ne saprà sicuramente di più nei prossimi giorni. Per Conad, una volta perfezionata l’acquisizione, la sfida sarà quella di riportare in utile queste grandi superfici che adesso stanno soffrendo molto.
Qualche giorno fa la società francese aveva annunciato la messa in vendita di 21 superfici in Francia. Una mossa che, legata a quella italiana, sembra far emergere la volontà – e forse la necessità – di ristrutturare seriamente la sua rete a livello internazionale, o quanto meno europeo.