Prima ancora che l’andamento dell’economia e la questione Brexit, a condizionare i consumi alimentari degli inglesi ci sono i grandi eventi capaci di ispirare convivialità. Non è un caso, infatti, che nella primavera del 2018, considerando le 12 settimane al 20 maggio, il giro d’affari del grocery era arrivato a segnare i migliori trend dell’ultimo lustro. Merito, sentenziarono allora gli analisti, anzitutto delle nozze reali tra Harry e Meghan, che spinsero a un incremento record degli acquisti al supermercato, come effetto diretto del sorprendente clima di partecipazione emotiva. Un anno dopo, quindi, senza lo slancio di un royal wedding, le performance del mercato britannico nel medesimo periodo appaiono ben più modeste, segnando +1,3% rispetto al trimestre precedente. A ciò si aggiungono le temperature fresche fuori stagione, che hanno spinto al ribasso tra l’altro le vendite di birra e gelati. In questo contesto, gli affari dei cosiddetti big four, i quattro principali retailer d’oltremanica, mostrano segnali poco incoraggianti.
SAINSBURY’S IN DIFFICOLTÀ
Se Tesco è riuscito almeno a mantenere stabile la quota di mercato al 27,3%, grazie alle pl e alla campagna di sconti 100 Years Of Value, Sainsbury’s ha registrato una contrazione dell’1,7%, attestandosi al 15,2%. Lo stesso market share di Asda, che cede lo 0,2%, mentre Morrisons flette dello 0,4%, fermandosi al 10,4%.
DISCOUNT TEDESCHI SUGLI SCUDI
Nel frattempo, prosegue senza rallentamenti la corsa di Aldi e Lidl, il cui fatturato nell’ultimo trimestre cresce rispettivamente del +11,1% e del +8,5%, con un aumento delle vendite a valore per ben 344 milioni di sterline rispetto allo scorso anno. Attualmente, i due discount tedeschi contano insieme su una quota di mercato pari al 13,8%. Aldi, in particolare, dal 2018 ha attratto quasi un milione di famiglie in più.
PESA IL RINCARO DELLE BOLLETTE
Intanto, secondo gli analisti di Nielsen, royal wedding a parte, i consumi degli inglesi sono frenati anche dal continuo rincaro delle bollette domestiche. Inoltre, il 40% delle famiglie avverte insicurezza sulla propria situazione finanziaria e, di conseguenza, cerca di gestire il budget a disposizione contenendo la spesa alimentare.