Nello scenario suggestivo di Matera, capitale europea della cultura nel 2019, Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad ha coinvolto Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria ed Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti per dibattere sulla filiera del “made in Italy”. I numeri uno di Conad, Confindustria e Coldiretti si sono trovati d’accordo sul fatto che il reddito di cittadinanza e il salario minimo non siano le soluzioni per fare sviluppo di nuove imprese e occupazione.
“Non riusciamo più a trovare lavoratori stagionali – ha lamentato Prandini – perché molti preferiscono stare a casa piuttosto che venire a lavorare“. Singolare la tesi sostenuta da Boccia: “Anziché pensare ai poveri cerchiamo di ‘adottare’ dei ricchi. Sono oggi 30 milioni, che diventeranno 70 milioni nei prossimi anni, e sono grandi consumatori di prodotti premium“. Indispensabile poi sarà migliorare i costi energetici, snellire la burocrazia e rinforzare le infrastrutture. “Oggi ci costa di più portare le arance da Agrigento a Bologna che spedirle a Oslo“ ha spiegato Pugliese. “Anche per questo il comparto dell’ortofrutta in Italia vale 5 miliardi di euro contro i 12 di quello spagnolo. Entro il 2020 dobbiamo ridurre dal 40 al 30% i trasporti su gomma, a favore di quelli su rotaie e via mare: sono queste le nostre vere autostrade per migliorare la logistica ed essere concorrenziali sui mercati” ha precisato Prandini. L’artefice dell’incontro, Francesco Pugliese, ha spiegato come i produttori francesi del Bordeaux si siano organizzati per far crescere il valore dei loro vini: “Dopo la vendemmia – ha spiegato – impiegano un anno per stabilire quali siano i vini migliori e poi delegano a tre operatori soltanto tutte le attività commerciali. Grazie a questa capacità di fare sistema, hanno segmentato l’offerta e generato valore. Il contrario di quello che avviene nelle nostre cantine.”
Venendo alla realtà di Conad, Pugliese ha fatto notare che gli imprenditori che ne fanno parte sono capaci di acquisire quasi tutti i punti vendita di Auchan in Italia, consentendo di fatto a Conad di diventare il primo operatore del mercato in Italia. “Il nostro obiettivo è di salvaguardare il posto di lavoro di 18 mila persone e dimostrare, portando i conti a posto, di essere più bravi dei francesi – ha rimarcato Pugliese – grazie al nostro radicamento sul territorio e agli imprenditori che lavorano nei loro punti vendita e conoscono bene la clientela per soddisfarla“. In questa direzione va il ‘grande viaggio’ che Conad ha programmato in giro per l’Italia e che ha fatto tappa in Basilicata, a Matera appunto. Coinvolgendo i rappresentanti della comunità si è svolto un dibattito su imprese e territori che ha avuto come relatori Aldo Bonomi di Aaster, Antonio Calabrò di Fondazione Pirelli, Pasquale Carrano di Mph oltre ovviamente al ‘padrone di casa’ Francesco Pugliese. In prima fila ad ascoltare c’era un ‘parterre de roi’ composto da Alessandro Profumo, Francesco Caio, Bruno Vespa e altri vip. Ma che cosa significa oggi valorizzare i territori e i loro prodotti e rilanciare il made in Italy? Secondo Pugliese “made in Italy è l’arte di saper fare i prodotti meglio di altri. Oltre alla capacità di venderli bene in giro per il mondo. I prodotti della nostra marca privata si trovano oggi in vari Paesi e generano da diversi anni un fatturato di 50 milioni di euro. Una cifra destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni“. In questa direzione va inquadrata l’alleanza strategica tra Conad, Coldiretti e Confindustria. “Stiamo lavorando per sciogliere alcuni punti che ancora ci dividono – ha detto Prandini – ma li risolveremo“. E Boccia ha concluso con ironia: “De Filippo affermava che essere scaramantici è da ignoranti, ma non esserlo porta male“. Una sana scaramanzia per un traguardo particolarmente ambizioso: fare per primi sistema tra agricoltori, industriali e commercianti.
Paolo Dalcò