Pasticceria, obiettivo export

Il dolciario tricolore è presente nei cinque continenti, ma spesso deve scontrarsi con le differenti abitudini di consumo locali e con barriere burocratiche

L’internazionalizzazione è un obiettivo sempre più strategico nell’agenda dei produttori di pasticceria e snack dolci italiani. A dimostrarlo, la presenza crescente di numerosi player sui mercati oltreconfine, e non solo in Europa. Per Ghiott Dolciaria, per esempio, specialista nel settore della pasticceria tipica toscana, l’Europa rappresenta lo sbocco principale per l’export e al momento l’azienda si sta focalizzando sullo sviluppo in Est Europa, dove ha già avviato una collaborazione in Ucraina che, secondo le previsioni, sarà la prima di una lunga serie. Per supportare i progetti di espansione, oltre alle fiere internazionali più importanti come ISM, SIAL e Tuttofood, Ghiott Dolciaria ha partecipato anche a fiere in Polonia, Ungheria e Giappone e attualmente esporta i propri prodotti in Europa, Asia, Stati Uniti, Nord America e Australia.

LA STRATEGIA DI MULINO BIANCO

Vicenzi dal canto suo è presente in 110 Paesi e gli obiettivi di crescita si incentrano su Usa (a Miami peraltro l’azienda ha aperto una filiale), Francia e Germania, Cina e Emirati Arabi. Per Lago Group i Paesi chiave sono rappresentati da Usa, Cina, Arabia Saudita, UAE, Regno Unito e Spagna, mentre Probios è presente con i suoi prodotti biologici dall’Europa fino agli Emirati Arabi. Anche Mulino Bianco, che come tutti i brand Barilla ha un forte focus sull’Italia, può avere una buona potenzialità di sviluppo fuori dagli ambiti nazionali. Per questo motivo l’azienda ha lanciato nel 2014 una gamma di bakery e pasticceria Mulino Bianco globale, venduta in Nord America, Sud America, Europa, Australia e Asia. “Recentemente il team Export ha deciso di investire ulteriormente sullo sviluppo della gamma Mulino Bianco fuori dall’Italia – fanno sapere dal Marketing Barilla –. Il nostro primo obiettivo è rendere disponibili i prodotti icona della colazione italiana alle numerose comunità italiane che vivono all’estero, ma anche farli conoscere ai consumatori locali”.

BARRIERE ALL’INGRESSO

Tuttavia, in alcuni Paesi risulta difficile integrare nel gusto e nella cultura del cibo locali i prodotti italiani, di cui spesso è necessario spiegare non solo le caratteristiche qualitative, ma anche il momento di consumo. E non sono da trascurare altre barriere di ingresso di tipo burocratico o religioso. “Soprattutto nei Paesi emergenti, quali Sudamerica, Africa e alcune nazioni del Medio Oriente – spiega Giorgio Gianstefani, Responsabile Marketing di Lago Grouple tematiche documentali, di certificazione (ispezione degli enti addetti) e di etichettatura creano un grosso freno alle esportazioni. Le nostre linee guida in termini di materie prime/ingredienti sono, oltre alla qualità, la loro ammissibilità in tutti i Paesi in cui vendiamo e la compatibilità con le nostre numerose certificazioni (Halal, Kosher, FDA, per esempio)”.

NUOVI LANCI DI SUCCESSO PER LA PASTICCERIA ITALIANA

L’autenticità e il savoir faire della pasticceria italiana rappresentano un buon traino alle vendite oltreconfine e i recenti lanci di varie imprese hanno ottenuto buoni riscontri. Come l’astuccio di 250 g di Cantuccini Toscani IGP con il 25% di mandorle di Ghiott Dolciaria, o i Party Sugar Free 7.5 oz (213 g) presentati negli Usa e i Mini Party 125 g Sugar Free nel resto del mondo da parte di Lago Group. L’azienda fra l’altro ha siglato un accordo con Tmall, marketplace B2C del Gruppo Alibaba, per la vendita on line dei prodotti a marchio ‘Gastone Lago since 1968’ sul mercato cinese.

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