Il cambiamento delle abitudini alimentari e delle ragioni di spesa di parte della popolazione mondiale, soprattutto quella urbanizzata dell’Occidente (ma non solo), ha avuto effetti importanti sul settore lattiero caseario, che da anni prova a reinventarsi tra innovazione e tentativi di agganciarsi ai nuovi trend. Un destino nel quale si è ritrovato anche il leader mondiale Danone, che da anni sta lavorando sul rinnovamento della propria offerta e del proprio posizionamento, grazie anche all’apporto di Emmanuel Faber, uno dei più importanti manager del largo consumo mondiale. Che ha presentato una semestrale in grado di ridare ottimismo agli stakeholders del gruppo per i miglioramenti che iniziano ad essere visibili. Il gruppo ha riportato un reddito operativo consolidato di 1,54 miliardi di euro, in crescita sul 2018, e un utile netto di 1,08 miliardi, in calo sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Non tanto e non ancora sul lato dei volumi, che complessivamente sono in calo, quanto sul mix di prezzo che è decisamente positivo. In altri termini, meno volumi venduti ma di prodotti a più alto prezzo. Un dato su tutti: il 30% dei ricavi del gruppo Danone arriva adesso da prodotti fonte di innovazione o nuovi segmenti di offerta, come le alternative vegetali.
BRAND ALPRO CRESCE IN EUROPA
Nei primi sei mesi dell’anno il gruppo ha riportato un fatturato consolidato pari a 12,6 miliardi di euro, in crescita dell’1,2 per cento. La crescita organica, ovvero depurata dall’effetto cambi e dalle variazioni di perimetro di consolidamento, è stata, invece, pari a +1,7%, grazie a un’accelerazione del secondo trimestre che è stata superiore alle attese. I volumi di vendita non hanno ancora recuperato, globalmente, un trend positivo, ma sembrano ora essere vicini ad arrestare la propria caduta, in particolar modo nel settore dairy. Al contrario, e questo un dato da sottolineare, continua ad essere molto forte il momento dei prodotti a base vegetale, entrati nel gruppo grazie all’acquisizione dell’americana WhiteWave (per 12,5 miliardi di dollari), proprietaria del marchio Alpro.
Sono proprio i prodotti a base vegetale il traino della divisione Essential dairy & plant based, la più importante in termini di ricavi (6,6 miliardi di euro nel primo semestre), che ha messo a segno una crescita organica pari a 1,2%, che è somma di volumi in calo del 2,5% e di prezzi in crescita del 3,7 per cento. In Europa il brand Alpro cresce a doppia cifra e in Italia ha raggiunto la leadership di mercato. E’ buona anche la crescita in Nord America, dove hanno un buon momento i prodotti a base di mandorla, e in Messico. I prodotti a base latte stanno invece ritrovando faticosamente una stabilità di volumi dopo anni di cali di vendite.
IN CINA MIGLIORAMENTI NEI PRODOTTI PER L’INFANZIA
La divisione Waters, che ha avuto ricavi per 2,35 miliardi di euro, ha visto una crescita organica pari al 2,8% (+0,2% di volumi e +2,6% di prezzi) e si conferma la più performante secondo questo parametro di tutto il gruppo. In Europa il maggio freddo e piovoso ha abbattuto le vendite, che sono invece cresciute bene in Asia, soprattutto in Indonesia e Turchia. La Cina ancora zoppica ma la società sta rivedendo tutto il business, mentre il Messico ha visto un’ottima performance. La scommessa di Danone in questo campo è sulle aromatizzate e addizionate, che stanno avendo buone performance.
La divisione Specialized nutrition, la più importante per i margini operativi che produce, ha visto il ritorno a una leggera crescita dei prodotti per l’infanzia in Cina, una delle più grandi scommesse di Danone che negli ultimi anni si era inceppata. I latti per l’infanzia hanno visto una performance migliore nel resto dell’Asia e in Nord America. In Cina funzionano decisamente meglio i prodotti di nutrizione medicale, per coloro che hanno particolari problemi di salute, che crescono a doppia cifra.