Inalca (Gruppo Cremonini), maggior operatore italiano nel settore delle carni bovine, ha in programma la realizzazione di un impianto per la valorizzazione energetica di biomasse di origine animale, derivanti da scarti dell’attività di macellazione, da realizzarsi all’interno dello stabilimento di Castelvetro di Modena.
Il nuovo impianto – spiega l’azienda in una nota stampa – consiste in un sistema avanzato di valorizzazione completa e articolata delle biomasse. È previsto, infatti, il trattamento preliminare delle biomasse tramite bollitura e il successivo utilizzo della sola frazione grassa come combustibile in due moderni motori a scoppio per la cogenerazione. Si tratta della versione più avanzata ed efficiente degli analoghi motori alimentati a metano esistenti e funzionanti da oltre 15 anni presso tutti gli stabilimenti Inalca per la produzione di calore ed energia elettrica.
In sintesi, il progetto permetterà di raggiungere lo scopo principale del recupero interno delle biomasse non commestibili provenienti dagli stabilimenti del gruppo, producendo energia elettrica da fonte rinnovabile, evitando al contempo costose e inefficienti forme di smaltimento presso stabilimenti esterni al gruppo.
Per il nuovo impianto è previsto un investimento di oltre 6 milioni di euro. Il dimensionamento (3,5 ton/h di biomasse, equivalenti a 84 ton/gg) è stato concepito per i soli fabbisogni interni di Inalca. Il
nuovo cogeneratore alimentato da fonte rinnovabile avrà una potenza installata di 5 MW elettrici per una produzione di oltre 20mila MWh e permetterà un abbattimento di oltre il 10% delle emissioni di CO2, pari a una riduzione di circa 8mila tonnellate di anidride carbonica immesse nell’atmosfera all’anno.
Trattandosi di produzione di energia da fonte interamente rinnovabile, l’impianto permetterà di garantire un corretto utilizzo dei certificati verdi. Tanto più che in questo caso l’energia verde si ottiene da prodotti comunque destinati allo smaltimento, al contrario di altri
impianti che sottraggono prodotti adatti alla catena alimentare utilizzandoli a scopi energetici (per esempio, mais).
Le biomasse usate per il nuovo impianto per legge non possono avere altri utilizzi: in base ai regolamenti comunitari vigenti, non sono ammesse altre forme di recupero, né per cibo di animali domestici, né per agricoltura o altri usi tecnici.
Già a fine 2010, nello stabilimento di Ospedaletto Lodigiano (Lo), è entrato in funzione un nuovo impianto di biogas per la produzione di energia da fonti rinnovabili costituite principalmente da biomasse e da sottoprodotti della macellazione.
Grazie a queste attività, il 9 novembre scorso Inalca è stata premiata da Coop come “fornitore virtuoso che nell’ultimo triennio ha migliorato l’indice di efficienza (ovvero la quantità di anidride carbonica necessaria per realizzare un kg di prodotto)” nell’ambito del progetto “Coop for Kyoto”.
Inalca, impianto energetico da biomasse animali
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